“Quell’uomo aveva pianificato tutto, ne sono sicuro, continuava ad essere accecato dalla gelosia”, è quanto dichiara Carmelo Zappalà, padre di Vanessa, la 26enne di Aci Trezza uccisa dal suo ex, in un’intervista a La Repubblica. “Questa è una strage senza fine. La morte di Vanessa è l’ennesima sconfitta per lo Stato”. “Ma quel che mi addolora di più è che tutto questo si sarebbe potuto evitare se lo avessero arrestato dopo la denuncia di Vanessa”, afferma Zappalà che si domanda: “Perché quel giudice non l’ha convalidato l’arresto, come chiedeva la procura di Catania?”.
In un’altra intervista, al Corriere della Sera, il padre della giovane rileva che l’ex di Vanessa, Antonino Sciuto, aveva da tempo messo in atto atteggiamenti persecutori. “Con un duplicato delle chiavi la sera si intrufolava nel sottotetto di casa mia”, racconta Zappalà, “e dalla canna del camino ascoltava le nostre chiacchiere”. E poi il giovane controllava la famiglia della ex “con dei Gps, delle scatolette nere piazzate sotto la macchina di Vanessa e sotto la mia”. “Inutili” per il padre gli arresti domiciliari inflitti all’ex, “perché tre giorni dopo, era il 13 giugno, ce lo ritroviamo tra i piedi, ma con un provvedimento altrettanto inutile: l’obbligo di non avvicinarsi a mia figlia per 200 metri”.
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Intanto è lutto cittadino a Trecastagni. Il sindaco, Pippo Messina, ha sospeso gli eventi estivi della settimana. “Siamo vicini alla famiglia”, dice Messina annunciando il lutto cittadino “come segno di rispetto verso questa giovane donna i cui sogni, il futuro e le speranze – ancora il sindaco di Trecastagni – si sono bruscamente fermati in una calda notte d’agosto. Sono certo d’interpretare il pensiero di tutti dicendo che l’intera comunità si stringe ai familiari in questo difficile e tragico momento”.