Sono una secchiata d’acqua gelida le parole di Antonio De Marco, il ragazzo di 21 anni che si è macchiato della gravissima colpa di duplice omicidio. Le vittime sono due fidanzati di Lecce, Daniele De Santis e Eleonora Manta. La notizia del tragico delitto ha scosso l’intera Italia.
“Ho premeditato il delitto ad agosto quando vivevo con loro”. Lo ha detto durante l’interrogatorio tenutosi nel carcere di Lecce in occasione dell’udienza di convalida davanti al gip del tribunale Michele Toriello, che ha convalidato il fermo la custodia cautelare in carcere.
Le parole di Antonio
“È stato un mix di tante cose. A volte venivo assalito da crisi di rabbia, avevo crisi in cui scoppiavo a piangere all’improvviso. Mi sentivo solo. Come vuoto e solo, e non riuscivo a controllare i pensieri.”
Nel verbale dell’interrogatorio, il giovane parla anche delle crisi che avrebbe avuto quel giorno dell’omicidio e dei gesti autolesionisti, mostrando una cicatrice su una delle caviglie. Un’ustione che a suo dire si sarebbe procurato con la lama di un coltello. “Ci sono stati dei momenti – ha detto ancora – in cui magari sono stato tentato di rubare magari qualche farmaco dall’ospedale, ma non l’ho fatto. Ho preso solo una scatola di Xanax. Forse per uccidermi, per farmi del male”.
Non è ancora chiaro quale messaggio avrebbe avuto intenzione di lasciare, quel giorno, sul muro della casa della giovane coppia. Dalle parole dello stesso De Marco si sarebbe trattato di un messaggio da scrivere, magari con il sangue delle vittime, «forse contro la società, magari un pensiero che mi veniva in mente». Un obiettivo che, però, non ha raggiunto come non sono riuscite altre nefandezze che aveva programmato.
Dunque, nessuna spiegazione logica sul movente del duplice omicidio. “Sarà stato dettato tutto dalle crisi che ho avuto quel giorno – ha detto al gip – e mi sono deciso a farlo. Alle volte riuscivo a fermare i miei pensieri, sia quelli autolesionistici sia quelli magari rivolti ad altri. Quel giorno no”.