Musumeci chiede al ministero di raddoppiare i collegamenti aerei. “Per quanto riguarda lo Stretto chiediamo di passare dalle attuali 5 corse, a 8 corse”
Adesso il presidente della Regione Nello Musumeci fa retromarcia. Dopo l’annunciato che in “Sicilia non entra nessuno” e che la Sicilia restava chiusa per tutto Maggio, adesso l’apertura. Dopo le polemiche sul rientro dei fuorisede e gli interventi di alcuni deputati regionali, il governatore chiede al ministero dei Trasporti di far aumentare le corse per permettere ai siciliani sorpresi fuori dalla Sicilia di tornare: “Adesso – dice Musumeci in un video – allarghiamo un po’. Possono possono rientrare anche coloro che si vogliono ricongiungere con le proprie famiglie. E per farlo devono rispettare le solite regole, cioè la verifica al momento dello sbarco e poi la quarantena”.
Musumeci, intanto, chiede a Roma di raddoppiare i collegamenti aerei. “Abbiamo chiesto al ministero dei Trasporti di portare i voli da Roma per Palermo e Catania da 2 a 4 – dice – sperando che l’Alitalia non si abbandoni a speculazioni, perché mi risulta che il costo dei voli negli ultimi giorni sia assolutamente inaccessibile è inaccettabile. Al tempo stesso manteniamo la corsa del treno da Roma a Messina, e per quanto riguarda lo Stretto invece chiediamo di passare dalle attuali 5 corse a 8 corse”.
Per Musumeci, d’altro canto, “un blocco per i casi di necessità non c’è mai stato. Neanche nei gravi momenti di crisi, sia gli ordinamenti nazionali che quelli nostri hanno sempre detto che l’ingresso è consentito alle forze dell’ordine, alle forze armate, al personale sanitario, e per gravi motivi personali, sanitari o di famiglia. Quindi un blocco totale non c’è mai stato”. Adesso, però, si allarga ancora, in controtendenza rispetto alle indicazioni date venerdì dallo stesso Musumeci (“Per ora chiediamo di restare chiusi, blindati”) e con la promessa di aumentare ancora i voli se non ci sarà un aumento dei contagi. “Nessuno – avvisa però il governatore – deve pensare che la fase 2 sia un ‘tutti liberi’, stiamo attenti. Il dato di tre regioni deve farvi riflettere. Veneto, Lombardia e Piemonte assieme hanno 60.000 positivi in questo momento. La Sicilia, regione particolarmente popolosa, ne ha 2.200. Ecco, noi vorremmo che questo dato possa scendere man mano che passano i giorni. Guai a dover registrare una nuova impennata”.
‘esempio è riferito ai 263 tamponi positivi su 24.900 controlli sui rientranti: “Quando c’è stato il famoso esodo di inizio marzo – assicura Musumeci – su decine di migliaia di persone abbiamo trovato centinaia di positivi che non mostravano assolutamente alcun sintomo. Quindi bisogna stare prudenti per evitare di ricominciare da capo, e la ricaduta sarebbe più complicata della prima fase”. Intanto, però, il ritorno è possibile. E anche i siciliani emigrati entrano in fase 2.