Un drammatico allarme arriva dalla Russia. Alexei Navalny, il blogger oppositore di Putin, in sciopero della fame in carcere dal 31 marzo per protestare contro le drammatiche condizioni di detenzione, rischia di morire.
«Alexei Navalny sta morendo. Nelle sue condizioni, rischia un infarto cardiaco. Potrebbe essere questione di giorni». È quanto ha affermato Kira Yarmish, la portavoce dell’attivista detenuto nella prigione russa di Pokrov. «Gli avvocati nel weekend non riescono a raggiungerlo e nessuno sa quel che succederà lunedì».
L’oppositore russo è stato arrestato il 17 gennaio scorso, al suo ritorno in Russia dalla Germania. Qui, si è fatto curare per cinque mesi a seguito dell’avvelenamento per il quale accusa il Cremlino. Adesso sta scontando una condanna a due anni e mezzo per accuse di appropriazione indebita nella prigione della città di Pokrov, distante circa 100 chilometri da Mosca. Il carcere è tristemente noto per le drammatiche condizioni alle quali i detenuti vengono costretti e ridotti. L’arresto del blogger ed attivista, noto per le sue campagne anti-corruzione, ha scatenato una massiccia ondata di proteste in tutta la Russia.
Dal momento che continua ad essergli negata la visita del suo medico personale, Navalny ha iniziato a digiunare, e va avanti così dal 31 marzo. Secondo il blogger russo, la sua richiesta viene respinta perché le autorità temono che dalla visita da un medico civile “potrebbe emergere che la perdita di sensibilità agli arti possa essere dovuta ad avvelenamento”.
Un’equipe di medici sottolinea come il blogger oppositore, nelle sue attuali condizioni, rischi un arresto cardiaco e chiedono di poterlo vedere in carcere. «La concentrazione di potassio nel sangue ha raggiunto un livello critico, significa che possono verificarsi una compromissione della funzione renale e gravi problemi cardiaci. L’aritmia può svilupparsi da un minuto all’altro, il paziente va ricoverato in terapia intensiva».
A sostenere Alexei Navallny, preoccupati per il suo stato di salute, anche molti artisti da ogni parte del mondo. Da Jude Law a J.K. Rowling, da Vanessa Redgrave a J.M. Coetzee, fino al premio Nobel Svetlana Alexievitch. Tutti chiedono che l’oppositore russo ottenga delle cure mediche immediate. Ad intervenire nuovamente, anche il Presidente statunitense Joe Biden, definendo “totalmente ingiusto e inappropriato” lo stato in cui si trova l’attivista russo.
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