David Keith Lynch tra pochi giorni compirà 75 anni. Il regista del Montana, ma di origine finlandese, nasceva il 20 gennaio del 1946. È stato definito il più misterioso di Hollywood, un autentico surrealista americano.
Ci ha regalato nel corso della sua carriera capolavori come “I segreti di Twin Peaks”, la famosissima serie televisiva degli anni ’90 che rimane tutt’ora il suo più grande successo di pubblico e che gli è valso l’appellativo di “maestro del cinema surrealista”.
David Lynch trascorre l’infanzia passando da uno Stato all’altro al seguito del padre scienziato. Frequenta numerose scuole d’arte, all’interno delle quali inizia a interessarsi di cinema. A 21 anni si sposa con Peggy Lynch e da questa unione nasce la futura regista Jennifer Chambers Lynch (autrice di “Music Box”, 1993). Questa esperienza ispira il suo primo film, “Eraserhead – La mente che cancella”. La storia di una donna che partorisce un bimbo mutante però spaventa i distributori, che si limitano a lanciarlo per lo spettacolo di mezzanotte in qualche cinema di periferia. Ma per la critica è un trionfo e Lynch viene visto come il nuovo rappresentante dell’avanguardia postindustriale. Da li partono una serie progetti, che lo hanno reso sempre più amato e conosciuto. “The Elephant Man” del 1980 è la sua opera seconda.
Tutta la sua produzione è un continuo compenetrarsi di viaggi nell’inconscio, meditazione, visioni, ossessioni giovanili. Un processo creativo che sembra voler riprodurre lo stato emozionale di una generazione.
Nel 1986 traduce le sue visioni e ossessioni in un noir classico, “Velluto blu”, un vero trionfo critico e tre nomination all’Oscar. Qui riaffiorano i fantasmi dei paesini di montagna in cui è cresciuto, i suoni e le inquietudini dell’America degli anni ’50. In questa occasione fa un incronto importante, destinato a produrre cose molto belle, quello con il musicista Angelo Badalamenti che farà la sua fortuna.
Le soddisfazioni e i riconoscimenti per David Lynch continuano nel tempo e disegnano una carriera di successi. Palma d’oro a Cannes con “Cuore selvaggio”, Leone d’oro a Venezia nel 2006. Ha realizzato i più misteriosi noir degli anni ’90 “Strade perdute” e “Mulholland Drive”, e ha dato sfogo alla sua fantasia surreale con “Inland Empire”.
Nel 2017 ha anche portato al Festival di Cannes la nuova stagione di “Twin Peaks”. Ha recitato anche come attore in alcune delle sue produzioni, come”Dune”. Ma anche nelle versioni per il cinema e la tv di “Twin Peaks” e nel film “Nadja”.
L’Oscar alla carriera arriva nel 2019 e sancisce il suo talento e il suo irriverente contributo alla storia del cinema dei nostri tempi.
Buon compleanno David! Ancora rabbrividisco se ripenso al ritrovamento del cadavere di Laura Palmer… Ci hai regalato delle opere uniche e sconvolgenti. Lunga vita a te!