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I “dieci comandamenti” dello studente “fuorisede”


Essere uno studente fuorisede non è un’esperienza facile, anche se il più delle volte divertente, soprattutto se vivi in una sorta di “residence” con tanti colleghi. Mossi da varie esperienze, raccontate qua e là, ho stilato i “dieci comandamenti” per una convivenza serena:

  1. Rispetta il turno delle pulizie dei luoghi comuni. Saltare la domenica in cui ti spetterebbe perché sei in preda all’esame del giorno dopo non è giustificativo. Tantomeno imprecare frasi del tipo «Voglio la mamma» o chiedere al prossimo della lista «Possiamo scambiarci il turno?». Il rischio è di ricevere, prima o poi, la visita dei NAS.
  2. Non attendere che l’immondizia strabordi dal cestino per gettarla dov’è giusto che sia. Un buon indizio per intervenire prontamente, di norma, è quando mosche e formiche banchettano dalle parti della cucina.
  3. Non bussare alla porta del tuo coinquilino per chiedergli la benché minima cosa, magari spinto da una voglia irrefrenabile di socialità. Evita di disturbare con domande del tipo: «Ma sai dov’è finita la pezza che si trovava sul lavandino del bagno per asciugare la tavolozza del water?». Soprattutto se sai che nei giorni a venire deve affrontare un esame di diritto privato. La cronaca racconta che si è fatto fuori qualcuno per molto meno.
  4. E non bussare soprattutto se il tuo coinquilino ha appena ricevuto la visita della sua ragazza ed ha alzato il volume della televisione e/o della radio in maniera tale da coprire le loro voci. Stai tranquillo, stanno benissimo.
  5. E non chiedere ad un tuo coinquilino, quando sta per andare via: «Dove stai andando? A che ora torni?». Magari lo stai facendo perché vuoi contare le ore durante le quali starai solo, ma è decisamente insopportabile. Di mamma ce n’è una sola.
  6. Le bollette non si pagano quando la luce della lampadina comincia ad essere fioca, lo sciacquone del bagno non restituisce più acqua e le pagine di Facebook non “si aprono più” (come tutte le altre). Se c’è una data di scadenza, vorrà dire qualcosa, no?
  7. A proposito d’internet, non scegliere come chiave per il Wi-Fi espressioni del tipo “800A” o “fammela vede’, fammela tocca'”. Non pensi che sarà imbarazzante doverla comunicare ad un nuovo coinquilino, quando vorrà giustamente saperla?
  8. È tassativamente proibito aprire il frigorifero di notte e assaggiare gli alimenti altrui. Finanche sia una sottiletta o un chicco d’uva. Sappi che, in nome del «mi fido ma anche no», tutto è contato ed è posizionato in modo tale da individuare il minimo spostamento.
  9. Ricordati che il bagno di casa non può essere utilizzato come quello degli autogrill. Una volta adoperato, occorre “igienizzarlo”, ovvero quei piccoli gesti che comprendono il «chiudi quella maledetta tavolozza» o «non voglio trovarmi tuoi resti sul bidet». Sì, questo fa schifo, lo ammetto. Ma quando ci vuole, ci vuole.
  10. Ogni tanto mangia una pizza con i tuoi coinquilini. Non sono alieni provenienti da chissà quale paese dell’entroterra palermitano.

Altri comandamenti? Aggiungeteli voi… 🙂

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A proposito dell'autore

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista dal gennaio 2013, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo e una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Di mestiere vede gente e fa cose. E fa parte dello staff di Younipa.