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I murales di Palermo e Cefalù tra i cento più belli del mondo


Sette murales di sei artisti italiani in lizza per le più belle opere: 30 Paesi eleggeranno democraticamente la migliore opera muraria realizzata nel 2022

Sette opere e sei street artist italiani in lizza per i più bei murales mondiali. Fanno parte della classifica di 100 opere raccolte dalla piattaforma “Street Art Cities” in 92 città di 30 paesi, per eleggere democraticamente con voto su app online la migliore opera muraria realizzata nel 2022. E tra le facciate dipinte a rulli e spray di Buenos Aires, Tilburg e Le Mans, spuntano anche i murales di Adria (Rovigo), Cefalù (Palermo), Mantova, PalermoSan Pietro Magisano (Catanzaro), Taranto e Uras (Oristano).

Dall’omaggio al piccolo comune sardo di Uras a cura di Mauro Patta, originario di Atzara, al cigno “Psiche” di Mantova, opera del torinese Vesod Brero, l’artista matematico figlio d’arte del pittore surrealista Dovilio Brero. Ad Adria, in provincia di Rovigo, Vera Bugatti ha dipinto Reflecting Again. murale dedicato all’unicità e alla diversità.

Vera Bugatti, Reflecting Again (Adria)
Vera Bugatti, Reflecting Again (Adria) 

Tra le opere in concorso, da votare online entro il 31 gennaio, ci sono anche quelle del writer catanzarese Claudio Chiaravalloti realizzato a San Pietro Magisano e della street artist olandese Judith de Leeuw, in arte JDL tornata ancora una volta in Italia con un murale a Taranto, parte del più ampio progetto “Trust” di rigenerazione urbana.

Andrea Buglisi, Controcorrente (Cefalù)
Andrea Buglisi, Controcorrente (Cefalù) 

Due i siciliani. Lo street artist di Serradifalco Giulio Rosk con “La ragazza del futuro”, titolo del murale realizzato lo scorso febbraio, in passaggio Nicola Barbato, nel quartiere di Brancaccio  e Andrea Buglisi con il dittico “Controcorrente” nel quartiere dello Spinito a Cefalù, tra le cento opere di street art più belle del 2022. Un concorso a voti che ha raccolto opere da 92 città e 30 paesi e che vede in lizza solo sei italiani, tra cui appunto i due artisti siciliani. Per votare c’è ancora tempo, scaricando l’app “Street Art Cities” entro il 31 gennaio.

Vesod, Psiche (Mantova)
Vesod, Psiche (Mantova) 

Dirt don’t hurt, lo sporco non nuoce. Anzi si fa nuovo racconto di quartieri e comunità. E la Sicilia continua ad attestarsi non solo meta di artisti internazionali, ma anche isola da tenere d’occhio agli occhi degli stranieri. Già lo scorso anno, lo stesso Andrea Buglisi si era aggiudicato il premio “Street Art Cities” con il ritratto di Giovanni Falcone dipinto su una delle facciate di un palazzo di via Duca della Verdura; l’opera fu selezionata tra le cento opere murarie mondiali più fotografate e condivise sui social.

Giulio Rosk, La ragazza del futuro (Palermo)
Giulio Rosk, La ragazza del futuro (Palermo) 

“Sono molto orgoglioso che da qualche anno le mie opere vengano apprezzate da un pubblico internazionale – dice l’artista Andrea Buglisi – soprattutto quando esse veicolano messaggi sensibili come la lotta alla mafia o nel caso del mio ultimo lavoro a Cefalù, di salvaguardia della biodiversità”.

Claudio Chiaravalloti Luce a San Pietro (San Pietro)
Claudio Chiaravalloti Luce a San Pietro (San Pietro) 

Inaugurato nel giorno dell’Earth Day 2022, il murale di Buglisi immagina un mondo sottomarino, “un Atlantide in salsa sicula che porta il mare in un quartiere in cui non si vede”. E poi un messaggio di resilienza all’abbandono di una frazione abitata per lo più da anziani: una sardina che nuota controcorrente e fa da chaise longue a un giovane.

 JDL, L'amore è più forte della morte (Taranto)
 JDL, L’amore è più forte della morte (Taranto) 

L’opera di Buglisi concorre accanto a murales internazionali, da Buenos Aires a Tilburg, e a quelle di italiani come Mauro Patta a Uras e Claudio Chiaravallotti a San Pietro. In concorso nella top100 stilata dalla più grande piattaforma di censimento e promozione della street art al mondo, anche l’opera voluta dal cantautore Cesare Cremonini nel quartiere Sperone, grazie al progetto “#Iovorrei”.

Mauro Patta, Sa festa (Uras)
Mauro Patta, Sa festa (Uras) 

“È importante che un riconoscimento internazionale possa provare a cambiare la percezione esterna di un quartiere periferico come Brancaccio – dice lo street artist Giulio Rosk – se l’arte muraria ha un valore è quello di insinuare l’arte in vuoti urbani e trasformare palazzoni popolari e discariche di rifiuti in luoghi d’arte di cui prendersi cura. Innanzitutto tra cittadini”.

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