Un progetto a cinque elle dedicato a cento donne. Sono le elle di “latte, libri, lingue, legalità e lavoro”, vero filo rosso de “I saperi per l’inclusione”, un’iniziativa di Itastra, la Scuola di Lingua Italiana per Stranieri, rivolta a cento donne immigrate, arrivate nel nostro Paese dopo un percorso di vita difficile.
Donne vittime ed ex vittime della tratta, cui l’Ateneo palermitano dà la possibilità – grazie ad un finanziamento del Fondo europeo per l’integrazione – di accedere in modo totalmente gratuito a corsi di Educazione civica e di Lingua italiana con esame finale di certificazione linguistica CILS, di taglio e cucito e gestione di strutture d’accoglienza. Per i più piccoli, poi, è stato pensato un servizio di baby-sitting e dei laboratori di lettura ad alta voce.
Il progetto è stato presentato venerdì pomeriggio nel complesso monumentale dell’ex convento di Sant’Antonino, all’interno della manifestazione “Le vie dei Tesori”, alla presenza – tra gli altri – del rettore Roberto Lagalla, del deputato regionale, Davide Faraone, della direttrice di Itastra, Mari D’Agostino e degli assessori comunali Giusto Catania e Barbara Evola. Ospite d’eccezione il ministro Graziano Delrio. A rappresentare le donne vittime della tratta la poetessa e scrittrice Isoke Aikpitanyi, che è riuscita a ribellarsi a questa forma di schiavitù.
«È questo – spiega l’assessore Catania – un modo per discutere della nostra città. Palermo ha al suo interno 125 comunità diverse. Come amministrazione comunale stiamo tentando di far acquisire la cittadinanza italiana a tutti coloro che vivono nella nostra città, quindi che hanno la residenza. Noi nel nostro piccolo stiamo cercando di superare l’annoso dibattito sul diritto di sangue e di suolo. Chi nasce in Italia ovviamente deve essere cittadino italiano, ma pensiamo che anche chi sceglie di vivere nel nostro Paese abbia gli stessi diritti».
«Grazie – conclude – per quello che fate ogni giorno per questa città».