L’orizzonte per la ricerca e lo sviluppo in Sicilia non è dei più rosei, in particolar modo se facciamo riferimento all’attuale condizione economica della regione.
Ecco, però, qualche considerazione sul tema e qualche proposta:
La Sicilia, la mia terra, la mia regione, tante parole che si spendono, tanti slogan che vengono utilizzati e pubblicizzati durante gli anni, per colpire l’attenzione di chi legge o di chi, spesso illudendosi, crede che solo guardando certi annunci si possa realizzare una vera rivoluzione. Parola troppo spesso inflazionata, “Rivoluzione”, per un sistema che cronicamente mette da parte i propri figli per continuare a nutrire un sistema di assistenzialismo becero e antimeritocratico.
La Sicilia non ha bisogno di questo, non è necessario fare grandi annunci per realizzare delle cose semplici che sono realizzabili con piccole e semplici riforme.
Uno dei peggiori handicap della nostra regione riguarda la capitalizzazione dei fondi Europei che non vengono quindi utilizzati, o perché non siamo capaci di raggiungere il finanziamento, o perché molti di questi bandi vengono ignorati e tralasciati, colmando un dimenticatoio il cui contenuto potrebbe fare nascere attività e rendere vivace una realtà siciliana che spesso fa venire i brividi (pensiamo a quanti ragazzi sono costretti a migrare verso Milano).
È necessario istituire un ufficio che sia composto da esperti nella valutazione di progetti nazionali, europei ed internazionali che preveda la collaborazione tra imprese (penso a confindustria), università (esperti della ricerca), ed esperti del mondo delle startup e spinoff universitari. Tale Ufficio non dovrà solamente dare pareri su eventuali bandi, dovrà pubblicizzare in modo capillare, utilizzando tutti i canali di comunicazione, i singoli bandi europei, internazionali, nazionali e regionali. Tale ufficio dovrà fare rete tra strutture istituzionali (università, comune, regione, governo centrale) e tutti coloro che vogliono partecipare alla stesura di un progetto per partecipare ai bandi per fare impresa, ricerca, sviluppo.
Oggi uno dei punti cardine per l’approvazione di un progetto è la corretta analisi dei requisiti, la corretta redazione del progetto (saper scrivere un progetto sta diventando una professione a sé stante), e in ciò la Regione Siciliana deve dare una svolta. Non possiamo perdere altri fondi europei mentre l’effetto forbice del tessuto sociale si sta velocemente allargando. Dobbiamo puntare in alto, mirare al raggiungimento di un grande traguardo: capitalizzare al massimo i fondi europei per rimettere in moto una parte importante dell’economia della nostra regione, e abbiamo le competenze e i talenti per poterlo fare!
Il problema dei fondi europei è fondamentale, peccato che le precedenti e l’attuale amministrazione non abbia condotto nel modo giusto le politiche di ottimizzazione di queste risorse. Troppi fondi persi.
Aria del continente.” con Angelo Musco e Rosina Anzelmi. Ancor oggi i cervelloni siciliani
preferiscono il continente a decapito della Sicilia. poi si lamentano di essere chiamati
terroni, mafiosi etc. Grazie al sig. Alessandro Bruno per il commento. Talenti se ne
trovano in ogni angolo del pianeta. e credo anche in Sicilia i talenti non mancano. Pero`
tra dire e fare ce l`eterna burocrazia. la paura ,vera o immaginaria, che un`impresa,
o un capitale, una volta messo il piede in Sicilia sarebbe costretto a pagare “il pizzo” A
parte questo il punto focale, basilare, principale ecc. E`COSA PRODURRE CON IL CAPI-
TALE ” dove vendere il prodotto, con chi competere e mettere a parte la spavalderia di
che abbiamo o non abbiamo. Durante una mia visita in Sicilia incontrai un manager di
una casa produttrice di pannolini (baby dipers). dopo la mostra della superiorità`dei
pannolini, diciamo italiani, the manager esclama ” stiamo dando un sacco di bastonate
agli americani” voglio augurarmi che il bastone non si e` spezzato. Auguri a titti i presenti
e futuri imprenditori siciliani specialmente ai giovani R S.