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Il caso del prof Tulone, l’attacco di un collega: “Non ha fatto nulla di importante”


Il caso del professore Francesco Tulone dell’Università di Palermo fa rumore. Non tutti i colleghi però sembrano d’accordo con il racconto fatto dal docente. Uno fra tutti è il professore, sempre di Matematica, Francesco Maggi. Lui insegna a Austin, in Texas, e si definisce “super partes”, ma sul caso ha le idee chiare.

“Ho appena visto il servizio al TG1 con Tulone che passeggia il cane nel casolare di campagna mentre viene battezzato dal giornalista un “moderno Pitagora”- dice Maggi-. Primo. Il problema risolto da Tulone e colleghi è, detto onestamente, una questione di nicchia. Problema aperto da 20 anni vuol dire molto poco. Bisogna vedere chi ci ha lavorato in quei 20 anni. Per dare una misura, la congettura di Poincaré è stata aperta per circa 90 anni, e ci hanno lavorato alacremente moltissimi mostri sacri della matematica. Dai loro *tentativi*, falliti o utili, sono nati interi settori della matematica moderna. Queste sono le congetture per cui si diventa famosi in Matematica, non roba domandata da qualcuno e poi rimasta lì nella sostanziale indifferenza generale: altrimenti di “problemi aperti da 20 anni” ve ne trovo altri 100 risolti giusto giusto quest’anno. Tutti moderni Pitagora?”.

“Sta cercando di farsi pubblicità, infangandoci”

“Due. La rivista su cui Tulone e colleghi hanno pubblicato questo lavoro, Proceedings of the American Mathematical Society, è una rivista onesta, di buon livello, ma niente di particolare. Conosco moltissimi colleghi con un lavoro su PAMS, e di certo non sono andati al TG1. PAMS è un buon giornale, ma sicuramente non è la rivista a cui si manda il lavoro dove si risolve una congettura importante. Quelle sono Acta Mathematica, Annals of Mathematics, Inventiones Mathematicae, e poche altre.

Proseguendo: “Tre. Il fatto che a Tulone sia stato tolto un corso è una bega di dipartimento di bassissimo livello. Non è uno scandalo. Il fatto che il TG1 parli di una cosa del genere è come se domani sera uno aprisse il TG1, e al TG1 stessero a parlare della sua lite condominiale con la ditta delle pulizie. Ma per favore. Tulone fa bene ad essere orgoglioso e soddisfatto del suo lavoro, ma dubito che non si renda conto della caratura biblica di questo equivoco. Dovrebbe chiarirlo pubblicamente, invece di alimentarlo per oscuri regolamenti di conti o chissà quali altre ragioni. Se invece è onestamente convinto di aver risolto una congettura storica, allora forse sarebbe bene parlare con qualche collega per avere un pò un confronto con la realtà”.


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Il caso del prof Tulone, l’attacco di un collega

“Si arriva quindi alla vera domanda: ma i giornalisti in Italia (Repubblica, TG1, Corriere hanno parlato di questa storia nei termini di sopra), prima di dare questo tipo di spazio a una persona che si prende meriti giganteschi e lancia accuse ai suoi colleghi senza alcun contraddittorio, hanno speso mezzora a chiedere a qualcuno chi era questo Tulone e se davvero aveva fatto qualcosa di così importante? O sono solo saltati sulla solita storiella del genio incompreso sfruttato e maltrattato dai baroni italiani? Trovo difficile immaginare un collega onesto e con un minimo di conoscenza della materia che avvalli l’importanza data a questo risultato, o la valutazione stratosferica data alla rivista su cui è apparso, o l’importanza del tema “cosa insegnerà Tulone quest’anno”.

Tenendo a precisare: “Visto che questo commento è pubblico, chiarisco che sono un professore di Matematica negli USA, e non ho niente a che fare con eventuali interessi dentro l’università italiana. Ci tengo inoltre a testimoniare pubblicamente che la Matematica italiana, nella sua complessità e nel suo ampio spettro di valori, rimane vitale, riconosciuta e rispettata internazionalmente, e popolata da centinaia di colleghi di grande valore; e che negli ultimi anni, con un minimo di risorse tornate a disposizione, moltissimi si sono adoperati con successo per inserire giovani di altissimo valore, e per sbloccare le carriere di troppe persone che erano rimaste bloccate per l’assenza di finanziamenti. Bisognerebbe parlare con serietà dei problemi da affrontare, non affidarsi a racconti pieni di falsità ed esagerazioni“.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”