Riceviamo dal Comitato per il No al Referendum Costituzionale e pubblichiamo:
«Ieri sera, in data 27 Ottobre si è svolta la prima riunione degli studenti universitari per il No al Referendum Costituzionale del prossimo 4 Dicembre. L’incontro però si dovuto svolgere in locali esterni all’ateneo palermitano.
Infatti, l’autorizzazione dell’aula del Dipartimento di Giurisprudenza è stata prima concessa e poi revocata dai competenti responsabili. La revoca dell’autorizzazione, peraltro arrivata solo telefonicamente, avveniva nel momento in cui i competenti organi di ateneo venivano a conoscenza del fatto che l’incontro fosse organizzato e promosso da studenti chiaramente schierati per il No.
A seguito di tale revoca il Comitato Studenti Universitari per il NO, richiedeva per iscritto le ragioni della revoca e le direttive (prescrizioni) per l’attività in vista del Referendum, ricevendo però solamente altre pressioni, non scritte, affinché all’interno dei locali universitari non si svolgesse alcuna attività del Comitato.
“Riteniamo che il pluralismo – dichiara Antonella Genovese, portavoce del Comitato – si garantisca dando la possibilità a tutti gli schieramenti di poter organizzare attività all’interno dei locali dell’Università, e non procedendo ad un controllo di meritevolezza per ogni singola iniziativa. Abbiamo intenzione – conclude Genovese – di rispettare tutte le prescrizioni degli organi di governo d’ateneo, ma sicuramente continueremo nell’attività di informazione e propaganda fino al 4 Dicembre”.
La riunione ha visto la partecipazione di molti studenti, tutti frequentanti l’Università degli Studi di Palermo i quali reclamavano il diritto a riunirsi all’interno dei luoghi dove studiano ogni giorno.
“Apprendiamo con rammarico – dichiara Emanuele Vella, rappresentante degli studenti di Giurisprudenza – che il Rettore abbia intenzione di censurare tutte le attività che provengono da una precisa parte politica. Non possiamo infatti dimenticare come appena una settimana fa all’inaugurazione del Anno Accademico interveniva anche Matteo Renzi, che si trovava in Sicilia per il suo Tour a sostegno del Sì alla riforma costituzionale. Cercando di non essere polemici, potrebbe apparire che la nostra università garantisca la libertà di espressione, il pluralismo ed il contraddittorio a giorni alterni. Come infatti si è svolto, proprio nei locali di Giurisprudenza, il convegno organizzato da Sinistra Italiana, CGIL ed ANPI, parimenti immaginavamo di poter svolgere una riunione tra studenti. Infine, richiamando espressamente le parole del Rettore Fabrizio Micari secondo il quale “Unipa è aperta a tutti”, pronunciate in occasione del convegno svoltosi al Rettorato ed organizzato dal gruppo dei senatori del Partito Democratico per presentare la legge sulle unioni civili, ci auguriamo – conclude Vella – che venga data l’opportunità a tutti di svolgere attività di informazione e propaganda all’interno dei locali universitari”.
La riunione si è conclusa prendendo atto dell’adesione di tanti studenti al Comitato e con la volontà di continuare l’attività di informazione e propaganda nei prossimi giorni».
Ad aprile si era svolto allo Steri un incontro sulle unioni civili organizzato dal Partito Democratico e alla presenza dei senatori Cirinnà e Lumia che aveva suscitato polemiche. Il rettore Fabrizio Micari aveva detto che «L’Università è aperta a tutti».
VERGOGNA! A GIURISPRUDENZA SI DOVREBBE INSEGNARE LA LEGALITA’ ED IL RISPETTO DEI DIRITTI ALTRUI, INVECE SI DISCRIMINA CHI NON VUOLE ADEGUARSI ALLE IDEE PIU’ COMODE.
CHE SCHIFO! GIURISPRUDENZA ANDREBBE CHIUSA.