La scelta del Corso di Laurea. «Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante», diceva Paolo Giordano ne La solitudine dei numeri primi. E mai citazione fu più appropriata soprattutto se il contesto è quello universitario.
Un panorama in cui bivi e opzioni vanno vagliati con cura e ponderatezza. La scelta del corso di laurea da intraprendere rappresenta, infatti, la pietra miliare su cui costruire il proprio futuro.
Giurisprudenza, Medicina, Scienze della Comunicazione, Architettura… Ogni facoltà, che se ne dica bene o male, ha diversi pregi e altrettanti difetti. Ma che succede quando si capisce che l’opzione vagliata dopo la maturità non è in realtà quella che fa al caso nostro?
Tante matricole si accorgono pochi mesi dopo l’inizio degli studi di aver sbagliato Corso di Laurea, quasi il 20 per cento abbandona durante il primo anno. Un dato allarmante che mette in luce come non sia da sottovalutare il numero di ragazzi e ragazze che giunti all’ultimo anno di liceo non riescono a scegliere tra le varie strade in maniera consapevole e stimolante.
Siamo giovani, direte, cosa si può pretendere da neo diciottenni appena usciti dai banchi calorosi e intimi di scuola che approdano per la prima volta in un mondo frenetico dove indifferenza e caos fanno da padrone? Che colpa abbiamo se, come è giusto che sia, la nostra mente in piena e post adolescenza è simile ad una sala d’attesa piena in cui ogni concetto, criterio, opinione vogliono primeggiare ed essere “ricevuti” per primi? Come darvi torto.
Beh, niente paura o drammi il quesito è semplice. Avete finalmente preso consapevolezza delle vostre passioni e prospettive future? Bene, buon per voi. Rivoluzionate la vostra vita, lasciate la via sbagliata per quella maestra. Abbiate il coraggio di cambiare, che siate a inizio, metà o fine carriera accademica poco conta. Ricordate che 3 o 5 anni non valgono una vita intera.
Rimettetevi in gioco, rischiate. Mentre la scelta del liceo non è vincolante (da un liceo classico è possibile iscriversi alla facoltà di ingegneria e un liceo scientifico permette di dedicarsi allo studio della filosofia) una volta laureati non abbiamo più la possibilità di lavorare in ogni campo: una fetta del mercato sarà ormai preclusa. E così in una fase delicata di vita come questa non ci è permesso sbagliare.
Voglio raccontarvi un aneddoto. Avevo da poco terminato gli esami di maturità. Euforia, gioia, libertà erano papabili a chiunque osservasse i miei occhi così come la decisione, maturata sin dal primo anno di liceo, di diventare un medico. Il pensiero di contribuire al benessere delle persone mi allettava, ero una fanatica dei telefilm tra le corsie e sin da bimba mi divertivo a far improvvisare malattie immaginarie alle amiche e dispensare consigli e terapie di tutto punto. L’indole però a volte è fuorviante. Durante gli anni del liceo succedeva che pur passando interi pomeriggi tra i libri di chimica, fisica, biologia arrivassi a stento alla sufficienza, mentre, senza il minimo sforzo i temi di italiano e letteratura erano coronati da un 10 di colore rosso, scritto a caratteri cubitali.
Una contraddizione… Com’era possibile che delle frasi buttate e incastonate lì a casaccio risultassero agli occhi delle insegnanti meritevoli di un simile giudizio? Non capivo a quel tempo, non capivo affatto. Poi come un fulmine a ciel sereno, un giorno, inizio a piangere mentre leggevo l’articolo di un giornale. Senza un perché, senza un motivo preciso. Non sapevo, fino a quel momento, quanto le parole potessero emozionare. E allora compresi. Avrei fatto la giornalista. E poi anche chi traffica con sillabe, verbi e accenti può contribuire al benessere di un individuo in modo diverso, certo, da chi ha a che fare con bisturi e trucchi del mestiere. Dunque ragazzi.. abbiate il coraggio di sbagliare e di cambiare.
Carpe diem, la vita non torna indietro mai.
Leggi anche:
Le migliori APP per l’università
Voto basso all’esame: prendere o lasciare?
Gli errori che ti fanno perdere tempo mentre studi
Mi trovo esattamente nel caso da lei descritto: ho 20 anni, ho saltato un anno per scelta (col senno di poi, errata) e ora sto frequentando una facoltà di cui non sono assolutamente convinta. Quasi tutte le ALTRE facoltà sembrano più interessanti, ma non ne ho ancora trovata una che mi dia la spinta decisiva per cambiare e intraprendere una strada che mi renda felice e soddisfatta. Termino qui altrimenti andrei avanti per ore.
In ogni caso complimenti per l’articolo, davvero, è scritto molto bene, chiaro e comprensibile ma allo stesso tempo ricco di spunti per riflettere. Condivido l’ultima frase: la vita è una e come tale deve essere goduta fino in fondo, sempre.
Martina
Ciao Martina,
la mia storia è simile alla tua.
Come te dopo la maturità ho saltato un anno per scelta. Ad agosto, nel momento di scegliere il corso di laurea ero intenzionata a fare scienze gastronomiche a Parma ma non ero sicura al 100% .
Avevo solo bisogno di qualcuno che mi incoraggiasse e invece mi sono fatta influenzare da chi mi diceva che non avrei trovato lavoro.
Ho poi scelto un corso di laurea che è interessante ma mi sono resa conto che non è quello fatto per me.
Mi sono dunque pentita di non essere andata a Parma.
Volevo sapere, tu cosa hai scelto di fare alla fine? Hai cambiato o sei rimasta in quella facoltà?
Francesca
Io purtroppo dopo la laurea in giurisprudenza, il praticantato e vicina all’esame di avvocato ho il coraggio e insieme l’ansia di aver sbagliato strada. Per me è dura perchè mi sono costretta a diventare dottoressa e non mi sono concessa il tempo per vedere cosa mi piace fare veramente nella vita. La lingua inglese mi piaceva perchè mi faceva sognare l’America. Ora è dura per me, e non riesco a trovare un aiuto dagli altri: mi dicono “devi sapere tu quello che ti piace”.
Grazie
Buongiorno.
Mi sono imbattuta nel tuo articolo, cara Giada, perché come molte/i mi trovo in una situazione un po critica in cui devo prendere una decisione o forse prendere il coraggio di fare quel che è giusto.
Sono al 2° anno di mediazione linguistica, e so che non è l’Università che fa per me.
Non ho mai ambito a conseguire una laurea in lingue, ho sempre optato per sociologia, insomma materie umanitarie.
Il fatto è che nella mia università, io sono agevolata nei pagamenti, e in altre spese…
contando il fatto che vivo da sola, non avere spese universitarie mi giova molto…
E’ meglio laurearsi in qualcosa tanto per (perché si è agevolati, tipo il pagamento)… o lottare per laurearsi o comunque per fare qualcosa che ci piace?
Mi rispondo da sola: Meglio la seconda.
Ciao e grazie.
Ciao Mariam ti rispondo perché il tuo commento mi ha colpito molto in quanto sembra scritto da me e riporti alcuni dei miei stessi pensieri, mi ha fatto piacere sapere che non sono l’unica. Infatti sto vivendo una situazione simile alla tua: verso la fine del primo anno di giurisprudenza italo-francese sto capendo che devo accettare il fatto che non è l’università che fa per me. Mi sono accorta che l’ho sempre saputo ma ho cercato in ogni modo di nascondere il pensiero e non affrontarlo. Adesso sono in una situazione cruciale e molto difficile, non ho praticamente aperto libro e quindi sono completamente impreparata per questa seconda sessione di esami e nel frattempo non sono riuscita a capire cos’è che mi piace veramente dato che ho evitato il problema e non mi sono data tempo per farlo. Il mio dubbio è se fare psicologia dato che mi interessano molto i comportamenti umani ma non sono abbastanza decisa per cambiare. Ho il vizio del procrastinare, rimando qualsiasi decisione o questione da risolvere al giorno dopo e poi a quello dopo ancora. In ogni caso ti volevo chiedere poi che cosa hai deciso di fare alla fine . Scusami se mi sono dilungata, a presto spero 🙂
Ciao a tutti, mi chiamo Carmen e ho 20 anni.
Tra pochi giorni inizierò il mio secondo anno universitario. Frequento la facoltà di lettere moderne, ma non sono molto entusiasta. Non è una brutta facoltà, assolutamente, però non è la mia vita. La mia grande passione è sempre stata la nutrizione e non c’è un giorno che io non pensi a come starei e a come sarebbe la mia vita adesso se avessi scelto Scienze della nutrizione. Più volte penso che potrei laurearmi in lettere e poi, eventualmente, prendere una seconda laurea e cambiare totalmente strada, ma so che non è così facile….
Se solo avessi più coraggio e sicurezze….
Ciao Ragazze, ho 22 anni e sono al 2° anno di infermieristica. A 20 anni sono entrata in scienze motorie e non ero per niente felice perchè volevo a tutti i costi entrare in infermieristica e fare questo lavoro.
Ho sempre praticato danza e quest’anno mi ritrovo ad insegnare balli di gruppo in una palestra . Adoro insegnare, adoro poter trasmettere la mia passione agli altri e vedere il sorriso stampato sulla loro faccia. Il punto è che forse preferisco insegnare piuttosto che fare l’infermiera (lavoro che svolgo nel migliore dei modi, non ho mai mancato di rispetto a nessuno e mai fatto contro voglia le cose) , ho già cambiato strada e ho avuto il coraggio di farlo, mi sono resa conto di aver sbagliato. Ma ora che fare? Tornare in scienze motorie e abbandonare una strada cosi sicura?
……….. la risposta la so solo io, anzi non la so ancora, voi che mi consigliereste?
Grazie … Sara
Ciao Sara sono Emanuela, ho 23 anni e dopo due anni persi dopo il diploma sono entrata nella facoltà che da anni pensavo potesse portarmi a quello che pensavo fosse il lavoro della mia vita, sono entrata ad infermieristica ed al termine del primo anno ho lasciato, ed è stata molto dura, ho sofferto molto perché mi sono resa conto che quello in cui avevo creduto per tutta l’adolescenza era una bugia che avevo creato a me stessa… Gli errori esistono, siamo umani. Ho fatto soffrire più persone di quanto uno può immaginarsi, era diventato un sogno di mio padre per me, ed ancora oggi a due anni da quella scelta ha parole di rimprovero nei miei confronti. Ho scelto un altro corso di laurea… Non perché mi piacesse ma perché pensavo potesse essere più affine a quella che sono….ed ora al secondo anno, ad un anno dalla fine, sono punto ed a capo perché non riesco a rivedermi in quello che faccio e che dovrò fare. Quello che non ho detto sin dall’inizio è che in realtà non mi ero mai resa conto di quelli che sono i miei reali interessi ovvero la nutrizione, il benessere fisico e mentale,lo sport. E sai perché non me ne ero resa conto? Perché mi sono fatta convincere, con chi parlavo, che non mi avrebbe portata da nessuna parte, che dopo sarebbe stato troppo difficile entrare nel mondo del lavoro, ed avere una stabilità economica.
Ora soffro molto a sapere che non posso farci quasi nulla, le difficoltà economiche non mi permettono di poter cambiare ancora e la sfiga più grande è che nonostante i forti disagi non riconoscono il merito per la borsa di studio. Per cui sara se hai la possibilità fallo questo cambiamento non rischiare di portare tutte le tue energie per qualcosa che non fa per te, perché la testa ti porterà sempre a pensare altro, a pensare a quello che ti rende felice. Non autoconvincerti che tutto vada bene. Se puoi sì coraggiosa e prenditi ciò che la vita non regala a molti ovvero la tranquillità di essere nel tuo mondo è non quello che ti sei voluta costruire.
ciao
mi trovo anche io nella stessa vostra situazione e non so cosa fare…
Mi sono iscritta a lingue poi ho cambiato borrei ritornare di nuovo a lingue qualcuno sa se è possibile?