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Il logo degli Eventi Unipa 2019: non è solo brutto, è inadeguato


Alla fine del mese di gennaio l’Università degli Studi di Palermo ha presentato il nuovo logo degli eventi. Ogni anno è diverso, apparentemente con l’obiettivo di fare peggio dell’anno precedente.

Il logo di quest’anno è un 2019, con un 2 più grande delle altre cifre e il logo dell’Università che rappresenta (a mio avviso anche subliminalmente e meritatamente, in materia di loghi) lo zero. Da dietro il logo/zero parte un oggetto stilizzato che rappresenta un razzo (ma sui gruppi di addetti ai lavori lo hanno associato all’anal plug), con cinque scie colorate che richiamano i colori delle Scuole (ma sui gruppi di addetti ai lavori li hanno associati, chissà perché dato che non sono nello stesso ordine, alla rainbow flag del gay pride), che punta a una Luna che si trova dentro al 9.

Ma che cosa c’entrano la Luna e il razzo con Unipa? Spiegano che quest’anno sono cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna. Ripeterei: e che cosa c’entrano la Luna e il razzo con Unipa? Sempre niente.

La polemica non ha tardato (alcuni esempi: 123) ed è finita anche su Balarm e sul famoso gruppo di addetti ai lavori Roba da grafici.

Una selezione di commenti:

  • «Fa cagare»;
  • ««Il siluro è quello che ti si infila nel…. subito dopo la laurea»;
  • una sonda spaziale gay diretta verso la luna?»;
  • «supposte spaziali»;
  • «L’ha fatto il cugino del cugino del cugino…»;
  • «Definirlo ripugnante è un garbato eufemismo. Nella gara tra loghi di m… è al primo, secondo e terzo posto del podio.»;
  • «Non è uno scherzo, vero?»;
  • «Modificherei i termini della questione.
    Questo non è un marchio.
    Non è un problema di gusto personale (mi piace, non mi piace) ma che quello presentato non ha alcuna delle caratteristiche semantiche e di sintesi grafica oltre che di coerenza formale che deve avere un marchio. Quindi il vero errore è definirlo tale. Direi che potremmo definirlo… un disegno (?) o forse neanche. un insieme di elementi che dolorosamente coesistono in un medesimo spazio di rappresentazione, poco importa.»;
  • «Vergognoso»;
  • «Osceno»;
  • «Mia figlia di anni 9 lo faceva meglio…»;
  • «Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole. Ah no. Fa cagare.»;
  • «Diciamo che siamo rimasti su quel periodo… il vecchio logo era “Mexico 68”, e adesso si continua a parlare sempre di quella decade. In ogni modo.. fermo il commento critico qui. Ma non posso trattenermi nel dire che l’istituzione universitaria “debba”pretendere tanto altro.»;
  • «L’anal plug, l’arcobaleno sbagliato, il font del numero diverso da quello dell’università, il logo unipa sullo 0, la luna messa con paint.
    Tutt’apposto.»;
  • «Ma Unipa è stata assorbita dall’associazione LTB? Perché non vedo altra motivazione di un logo così ridicolo! ?».

Un tale profluvio di critiche avrebbe imposto una riflessione a chiunque. E all’inizio sembrava che fosse in effetti accaduto qualcosa visto che non appariva da nessuna parte e tuttora non appare nella pagina eventi sul sito di Unipa. Poi però, posate le polveri delle polemiche, il logo ha cominciato a circolare. In barba al buonsenso.

Il prossimo Graduation Day sarà il 30 marzo

Il messaggio comunicativo è pessimo ma il problema non sta nella bruttezza nel logo, bensì nel significato che passa: se il logo è inadeguato anche chi lo utilizza è inadeguato.

E questo logo è certamente inadeguato, perché viola qualunque regola di base sui loghi: è degli eventi ma non c’è scritto, non funziona se si riduce la grandezza, non funziona se si riducono i colori…e potrei continuare.

Appare anche inadeguato l’impuntarsi dopo le critiche. Ma è una dinamica già vista in occasione della candidatura alle elezioni regionali del rettore. Confucio dice che chi non cambia è solo il saggio più elevato o lo sciocco più ignorante. Valuti il lettore in quale caso ci troviamo qui.

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A proposito dell'autore

Tony Siino vive a Palermo, ha 43 anni, è laureato in Scienze Politiche e ha una passione per l'Information and Communication Technology, i nuovi media, la comunicazione, i blog, l'accessibilità e l'usabilità, l'information architecture e la radio. È dottore di ricerca in Sociologia. Lavora come web strategist e web content manager e come speaker radiofonico (a Radio Time). Scrive articoli sull'ICT per siti Internet e per riviste specializzate. Ha ideato la directory italiana dei blog www.blogitalia.org, il blog di Palermo Rosalio e ha un suo blog (www.deeario.it). Ha ideato e coordina l'ex blog ufficiale dell'Università degli Studi di Palermo (www.younipa.it).

5 Risposte

  1. Gerardo Gibb

    Dico invece che il logo è pieno di significati importanti e che, evidentemente, non avete di meglio da fare che perdere tempo nel commentare ogni anno il logo Unipa, un po’ come le comari che ogni anni anno aspettano Sanremo per commentare i vestiti, la scenografia e altri elementi marginali.

  2. Sandra Pellegrino

    E’ un logo un po’ complesso, ma gradevole. Mi piace

  3. FERRARA ROSARIO

    rettore che vai, usanze che trovi… quindi piu lunatico del nostro ateneo non ce ne sta… lauree AD HONOREM sciorinate a raffica, e poi i “nostri” forzati alla decadenza dopo anni di tasse spesso regolarmente pagate!