Allo Steri dal 19 dicembre c’è una bella mostra di Antonello Blandi ispirata dal mercato di Ballarò. Con i consueti colori vivaci di Blandi vengono rappresentati alcuni personaggi palermitani noti (a parte poche eccezioni come Sylvester Stallone e Andrea Camilleri), da vip come Ficarra e Picone, Sergio Friscia, Sasà Salvaggio, Pif a “lip” vari (dove la l sta per local), massoni, avvocati, notai, imprenditori, dirigenti regionali. Basta fare un giochino veloce per riconoscere Felice Cavallaro, Michele Giglio, Eugenio Randi, Giuseppe Wjan…
In un compendio i personaggi stanno insieme in una composizione che è facile accostare al celebre quadro della Vucciria di Guttuso, anche se Blandi prende saggiamente le distanze dall’accostamento “sacrilego”, una umiltà che ho apprezzato e che non dovrebbe mai mancare quando si viene paragonati a chi ha fatto meglio nel passato. Tra i personaggi rappresentati c’è anche il rettore Fabrizio Micari, sorridente su una balconata. D’altronde come padrone di casa ci sta che venga rappresentato, come una volta accadeva con i mecenati.
Ma se nella Vucciria di Gottuso c’era la gente comune, il popolo nella sua quotidianità, qui ci sono i nostri “potentucci” che sorridono. Da quella risata al ghigno della megalomania de Il Marchese del Grillo e da qui al grottesco il passo rischia di essere breve.