“L’obiettivo è dare una risposta al rischio che la crisi possa ridurre l’accesso all’università”, afferma il ministro per l’Università e la ricerca Gaetano Manfredi, che in un’intervista al ‘Sole 24 Ore’ spiega: “Per evitarlo abbiamo messo a punto un intervento integrato che riduce le tasse universitarie e aumenta le borse di studio oltre a prevedere una serie di incentivi di contrasto al digital divide e di sostegno alle famiglie colpite dalla crisi”.
I numeri
In termini quantitativi, fa i conti Manfredi, “contiamo di portare da 300mila a 500mila gli studenti che beneficiano della no tax area e di assicurare uno sconto sulle tasse universitarie ad altri 250 mila studenti. In totale 750mila studenti avranno un beneficio economico dal decreto. In pratica un iscritto all’università su due”.
Manfredi afferma ancora che con il decreto Rilancio sui progetti di rilevante interesse nazionale “abbiamo deciso di investire 550 milioni nel prossimi due anni, che si sommano ai 150 già stanziati. Arriviamo cosi’ a 700 milioni, che rappresentano il più grande investimento degli ultimi 20 anni sulla ricerca pubblica” .
La Ricerca
Oltre alla riduzione delle tasse universitarie, pero’, aggiunge il ministro “serve un grande piano per la ricerca industriale” che lui stesso concepisce attraverso un utilizzo del Recovery fund: “Un pezzo importante deve riguardare la ricerca industriale. Ma è un’operazione che va fatta insieme al sistema industriale nella consapevolezza che dobbiamo uscire dalla crisi aumentando la nostra competitività”. A questo scopo il ministro si dice intenzionato a convocare a breve un tavolo con Confindustria e con le altre realtà rappresentative del mondo della produzione “per individuare insieme gli obiettivi e gli strumenti”. (agi)
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