Il New York Times dedica un articolo per la rubrica “36 hours” sul fascino di Palermo , scopriamolo insieme in questo articolo.
Il rinomato quotidiano americano, il New York Times, narra dell’esperienza di trascorrere un fine settimana nella città siciliana di Palermo, attraverso la sua rubrica “36 ore”.
Questo appuntamento classico si prefigge di presentare ai suoi lettori una città mediante un racconto immersivo che abbraccia un intero fine settimana.
L’autorevole giornale statunitense menziona una serie di luoghi significativi, tra locali, monumenti e musei.
L’articolo del New York Times
Sottolineando l’essenza di Palermo, Seth Sherwood, nello sviluppo del suo reportage, scrive: “Sui muri di Palermo si può leggere la frase ‘La Sicilia non è l’Italia’.
Questa non è altro che una testimonianza delle sfumature che alcuni residenti attribuiscono a questa città capoluogo, considerandola un’entità eccezionale, sia dal punto di vista fisico che culturale, rispetto alla terraferma”.
Con una storia arricchita dalle influenze dei conquistatori greci, romani, bizantini, arabi, normanni e spagnoli, questa città portuale è da lungo tempo riconosciuta per il suo dialetto peculiare, l’autentica cucina da strada, le imponenti chiese medievali e gli edifici barocchi ormai sbiaditi.
Tuttavia, vi è anche una connessione storica, meno felice, con la mafia.”
L’articolo prosegue: “Negli anni più recenti, Palermo ha vissuto sviluppi di notevole rilievo: dall’emergere di ristoranti ambiziosi all’apertura di enoteche specializzate, nonché la nascita di nuovi e affascinanti musei.
Questi fattori hanno innalzato il profilo e l’attrattiva di Palermo, il cui intreccio di vicende storiche e costi contenuti rispetto al nord e al centro Italia, rimangono in larga misura inalterati”.
Oltre al suo intrinseco fascino, questi luoghi rappresentano anche rifugi dalla calura estiva: Palermo ha affrontato un’estate torrida, che ha purtroppo scatenato incendi mortali, ora però sotto controllo in tutta la regione.