Una denuncia contro ogni forma di mafia e “mafiosità”. Un attacco contro tutti quegli atteggiamenti omertosi che nel tempo hanno caratterizzato e continuano a farlo i comportamenti di tanta parte dei siciliani.
Perché è più facile voltarsi dall’altra parte che urlare. Un modo, soprattutto, per scardinare quell’immagine che nel tempo si è fatta solida rappresentazione di un binomio che oggi, dopo tante morti eccellenti e tanto sangue versato da chi ha fatto «ciò che dovrebbe essere la normalità», così come sottolinea Ismaele La Vardera, è diventato un luogo comune. Quello della «Sicilia uguale mafia».
Da queste convinzioni nasce il nuovo singolo di Marco Ligabue, nato in collaborazione con Lello Analfino – voce dei Tinturia – e il rapper palermitano Othelloman (a cui hanno partecipato anche Pino Maniaci e Valeria Grasso), su ispirazione del già citato Ismaele, giornalista ventunenne diventato noto per la sua inchiesta giornalistica andata in onda su “Le Iene” riguardo al contestato sorteggio con il quale sono stati “selezionati” gli scrutatori per le recenti elezioni europee nei seggi di Villabate.
La prima tappa del tour – organizzata da Ivan Marchese dell’associazione Vivere Ateneo – è passata proprio dall’Ateneo palermitano, dove i tre artisti hanno parlato del progetto e di una petizione lanciata da Ismaele per avere un database aggiornato su tutti i beni sequestrati alla mafia e dato delle linee guida e dei segnali forti per debellare quell’atteggiamento che nel capoluogo si annida con le sue infime chele in una moltitudine di situazioni, ogni giorno. Alla stregua, poi, del virale “Ice bucket challenge”, Marco Ligabue ha invitato i presenti a dar vita a dei video in cui ognuno dovrà toglieersi dello scotch dalla bocca e nominare altre tre persone.
Perché la mafia non è solo pizzo. Mafia è non rispettare la fila al supermercato, passare con il semaforo rosso. Mafia è raccomandazioni, nepotismo. Mafia è silenzio. E “il silenzio è dolo”.
Il video della presentazione: