Il Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari fa un bilancio su ciò che sta accadendo attualmente in ateneo: tra la campagna di vaccinazione quasi finita per i dipendenti e lezioni in presenza con formula mista.
“Di fatto abbiamo già completato la campagna vaccinale, ovviamente per quanto riguarda la prima dose di Astrazeneca, la seconda la faremo a maggio. L’adesione è stata altissima: il 90 per cento del personale docente e oltre il 74 per cento di quello tecnico amministrativo e bibliotecario”. Il rettore di Palermo, Fabrizio Micari, porta all’Adnkronos la soddisfazione per un traguardo raggiunto già da diverse settimane, anzi mesi, e grazie a “un’ottima sinergia con l’assessorato regionale alla Salute e il Policlinico che ha messo a disposizione il personale”.
Poi Micari spera di realizzare un grande progetto di ripresa: “Il nostro sogno? Che il nuovo anno accademico possa iniziare in presenza secondo tradizione. Sarebbe bellissimo…”.
Il sogno di Micari è quello che l’Universita di Palermo diventi Covid-free con lezioni in presenza. Al momento a ritornare tra i viali della cittadella universitaria sono state circa 4mila matricole. Tutti studenti che risiedono nel capoluogo siciliano. “I corsi di primo anno sia delle triennali che delle magistrali a ciclo unico si svolgono sia in presenza che a distanza”, spiega Micari.
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Il sogno di Micari
E poi continua: “Abbiamo limitato ai primi anni perché c’è bisogno di spazi per il distanziamento e abbiamo scelto le matricole perché sono quelle più penalizzate. Si tratta di ragazzi che lo scorso anno hanno finito la scuola a distanza e che hanno seguito con la stessa modalità anche il primo semestre universitario. Insomma, studenti che si erano iscritti all’Università ma che ancora non sapevano cosa fosse una lezione universitaria. Così abbiamo deciso di riportarli in presenza, insieme ai corsi magistrali che sono quelli meno numerosi e più facili da gestire con il distanziamento”.
“Tornare in presenza è fondamentale per tutti”, sostiene il Rettore. “Ci siamo adattati, abbiamo resistito all’impatto della pandemia, abbiamo messo in campo tutta la nostra buona volontà e tutte le tecnologie possibili, ma credo che dopo un anno tutti abbiamo un desiderio straordinario di tornare a guardarci negli occhi. E questo richiede che anche i nostri giovani vengano vaccinati”. Ecco perché l’auspicio del rettore Micari è che “la campagna vaccinale acceleri. Noi siamo pronti a vaccinare i nostri studenti nei locali di viale delle Scienze come abbiamo fatto con i docenti e il personale amministrativo. Speriamo di poterlo fare prima di settembre per iniziare il nuovo anno accademico secondo tradizione”, conclude Fabrizio Macari su un possibile ritorno in ateneo.