Sono una costola del gruppo principale e al momento i membri coesi sono più di 300. È nato in questo modo su Telegram il canale “Università di Palermo contro il green pass”. Ogni ateneo, nella piattaforma amatissima da complottisti, no vax e no green pass, ha la sua pagina.
Ciascun membro, ex studente o studente universitario che sia o addirittura professore (che secondo alcuni membri li appoggerebbero segretamente), afferma la propria opinione. La rivendica e la fortifica con tesi, saggi e articoli. Ciascuno ha un piano per fermare il green pass, “non è importante il mezzo, ma ottenere quello che ci spetta”.
Se nel cult Netflix la Casa di Carta il colore predominante è il rosso, il loro è il verde. Quel verde che da settembre potrebbe togliere il diritto di andare in biblioteca, aula o dormitorio. Nella chat, appena entrati, si inizia con le domande, una sorta di interrogatorio. Gli amministratori devono capire se sei un troll o meno. Con troll intendono coloro che non inseguono le loro stesse idee, quelli che sono lì per portare vento a sfavore. Così ciascun partecipante è tenuto a dire le proprie motivazioni e opinioni in merito alla certificazione.
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In chat con studenti Unipa contro il green pass
Alcuni risultano troll e sono sbattuti fuori, gli altri iniziano a proporre iniziative, piani e strategie contro il green pass. C’è chi vuole affidarsi ad avvocati noti nel Palermitano, chi invece vuole scendere in piazza ad affermare la propria voce di libertà. Forse questa idea potrebbe attuarsi fra qualche settimana.
Se due o tre propongono il ricorso giuridico, gli altri, sapientemente, affermano che la battaglia legale finirebbe in un nulla di fatto. In seguito c’è qualcuno che propone di unirsi ai gruppi studenteschi per far ancora più rumore. Ma anche lì si tramuta in un nulla di fatto.
Sarà settembre a chiarire le idee a questo gruppo di 300 studenti dell’Università di Palermo. Proprio da quel momento saranno a un bivio: vaccinarsi e poter vivere a pieno la vita da studenti attraverso il green pass o non vaccinarsi col rischio di perdere alcune occasioni in base alla scelta fatta.