Oggi, giovedì 9 giugno, alle 16:00, presso l’Aula Maurizio Ascoli (Via del Vespro 129 – Policlinico), si terrà la conferenza In ricordo di Paolo Giaccone, testimonianza di Paolo Procaccianti, primario del Servizio di Medicina Legale dell’Azienda Universitaria Policlinico P. Giaccone di Palermo.
L’incontro è dedicato alla memoria di Paolo Giaccone, professore di Medicina Legale presso l’Università degli Studi di Palermo assassinato dalla Mafia, figura eroica di un martire dei valori giustizia e legalità.
All’incontro interverranno il rettore, Fabrizio Micari, il procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo, Salvatore De Luca e la figlia Milly Giaccone.
L’appuntamento si inserisce nell’ambito di #TestimonianzeUnipa Esperienze e strumenti per coltivare il talento, terza edizione del ciclo conferenze all’interno del Progetto Alumni, volto a rafforzare le competenze e potenziare gli strumenti per vincere la sfida del mondo del lavoro.
Un’occasione che l’Ateneo mette a disposizione dei propri studenti che potranno attingere alle esperienze personali e concrete di chi, laureati di Unipa, ha messo a frutto le proprie capacità trovando una strada vincente. Le conferenze del Programma Alumni, infatti, intendono avere questa forte funzione pedagogica utilizzando come testimoni chi, partendo da Unipa, ha raggiunto importanti risultati nei vari ambiti culturali e disciplinari che caratterizzano l’ampia e articolata offerta formativa dell’Ateneo palermitano.
L’incontro si inserisce nei 210 eventi che celebrano i 210 anni dalla fondazione dell’Università degli Studi di Palermo.
Paolo Giaccone ha insegnato come si può vivere da uomo libero una vita senza compromessi e senza alcuna contaminazione da parte del sistema mafioso. Esempio per gli ideali di giustizia che ha espresso fino all’estremo sacrificio.
Nacque a Palermo il 21 marzo 1929. Il padre era medico, primario di ostetricia e ginecologia all’ospedale di Palermo; anche il nonno e il bisnonno erano stati medici. Nel 1953, si laureò con il massimo dei voti e la lode, con una tesi in ematologia forense.
Dopo la laurea, si recò a Parigi, dove frequentò importanti laboratori scientifici fra cui il Louis Pasteur.
Insieme al professore Del Carpio, direttore dell’Istituto di Medicina legale, fu ideatore e fondatore del centro trasfusionale dell’Avis, l’associazione dei donatori volontari di sangue. Fu assassinato dalla Mafia 11 agosto del 1982, mentre scendeva dalla macchina davanti all’Istituto di Medicina Legale, per aver rifiutato di favorire un killer aggiustando una perizia.
A lui è intitolato il Policlinico dell’Università di Palermo.