In Sicilia, si cela una piccola gemma che ricorda l’incantevole Matera: un affascinante borgo costruito con maestria sulla roccia.
Con il suo castello rupestre di straordinaria bellezza, annoverato tra i più affascinanti della regione, il borgo di Sperlinga esercita un fascino irresistibile, catturando i visitatori con le sue atmosfere che si collocano perfettamente a metà strada tra passato e presente.
Il borgo di Sperlinga
Si manifesta come una fusione impeccabile tra l’ingegno umano e la forza della natura, dove il castello emerge come per incanto dalla roccia, fondendosi armoniosamente con essa. Questo pittoresco borgo siciliano, situato nella provincia di Enna, offre una suggestiva alternanza di pietra e costruzioni che si adagiano all’ombra dell’antica rocca scavata nel tufo. È un luogo romantico e pittoresco, un’ambientazione ideale per una fuga di coppia, dove la simbiosi perfetta tra le opere umane e la natura sembra quasi aver sospeso il trascorrere del tempo.
Storia di Sperlinga
Sperlinga racconta una storia millenaria nel cuore dell’isola, tra i Nebrodi e le Madonie, invitando i visitatori a immergersi in un viaggio tra presente e passato, esplorando gli ambienti unici del castello che sorgono direttamente dalla roccia. Oltrepassato il ponte levatoio di un tempo, si rimane colpiti dalla varietà degli spazi scavati nel tufo, che fungono da scuderia, officina per la lavorazione dei metalli, serbatoio per l’acqua, magazzino per le derrate e persino carcere.
La bellezza del borgo di Sperlinga, cosa vedere
Particolarmente affascinante è la sala circolare, adornata da dodici nicchie scavate nella parete, la cui funzione rimane misteriosa. Mentre alcuni studiosi ipotizzano un uso religioso, altri suggeriscono la possibilità di un primitivo sistema di misurazione del tempo. Salendo la scalinata incisa nella roccia, si raggiunge la torre, dalla quale si gode di una vista panoramica mozzafiato sull’intero territorio circostante.
Ma ciò che colpisce maggiormente nel maniero rupestre di Sperlinga è il suo fianco traforato, che si affaccia sul borgo. Nella parete rocciosa emergono 50 grotte artificiali risalenti a epoche remote, alcune delle quali ospitano piccole abitazioni, diventate parte di un Museo Etnografico gestito dal Comune. Ai piedi del castello, la chiesa della Mercede custodisce un pregiato crocifisso ligneo, un tempo appartenuto alla chiesa del castello. Il borgo vanta anche altri due magnifici edifici religiosi da visitare: la chiesa Madre e la seicentesca chiesa di Sant’Anna, annessa a un convento di Agostiniani.
Per concludere un weekend dalle suggestioni uniche, è consigliabile esplorare i dintorni del borgo, dove si trovano grotte, spelunche e cavità naturali di straordinario fascino.