A rischio la permanenza della statua di Andrea Camilleri. “A Camilleri non può essere dedicato alcun ricordo permanente in luogo pubblico”, a dirlo è la legge. Molti autori e cittadini del web stanno associando questa storia ai tanto amati romanzi del padre del Comissario Montalbano.
Da qualche anno, infatti, nel centro di Agrigento si trova una statua dall’assoluto realismo di Andrea Camilleri. Il sommo scrittore è seduto su un tavolino, con dei libri e uno sguardo pensante.
La statua è stata inserita in quella via perchè proprio lì Andrea Camilleri, nella sua gioiosa adolescenza, frequentò il liceo classico Empedocle. La rimozione repentina sarebbe causata da un cavillo burocratico.
A sostenere il cavillo è l’ex consigliere comunale, Giuseppe Di Rosa, del movimento “Mani Libere” che ha portato alla memoria una legge del 1927 (la n. 1188) in base alla quale la statua realizzata dall’artista Giuseppe Agnello non è “a norma”.
La legge contro la statua di Andrea Camilleri
La legge, infatti, riferisce così: “Nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni” (Camilleri è scomparso il 17 luglio 2019) e “nessun monumento, lapide ed altro ricordo permanente può essere dedicato, in luogo pubblico o aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni”.
A raccontare di questa strana vicenda è il giornalista Giovanni Taglialavoro, del Fatto Quotidiano, che ricorda anche che “Camilleri non ha mai goduto dei favori unanimi degli agrigentini”.
L’aria di dissenso nella cittadina era già presente da quando arrivò l’idea di inserire una sua statua nel bel mezzo del centro città. Nella vecchia Girgenti vissuta da Camilleri. Gli agrigentini avrebbero preferito se la statua fosse stata posizionata a Porto Empedocle, sua città natìa. Ma la storia è andata diversamente.
All’epoca dei fatti, il Comune di Agrigento giustificò l’inserimento della statua per Camilleri così: “Il provvedimento aveva preso forma dalla Giunta su proposta della Commissione Toponomastica e rinomina come Piazzetta dello scrittore il pezzetto di piazza situata tra la via Atenea e la scalinata San Francesco dove è collocata la statua”.
E poi la giustificazione continuava: “Un’area cittadina che non aveva ad oggi alcun nome specifico e che adesso richiamerà tutti coloro che vorranno sedersi per qualche momento accanto all’opera in bronzo raffigurante il ‘papà’ del commissario Montalbano“.
La risposta finale e decisiva sulla questione arriverà dal nuovo sindaco di Agrigento Francesco Miccichè.