Inseguita per decenni e decenni da fisici di tutto il mondo, la particella X, quella che ha dato origine all’Universo, è stata finalmente individuata per la prima volta. Come riporta Ansa, il risultato dello studio, condotto grazie agli esperimenti Cms al Cern di Ginevra, è pubblicato sulla rivista Physical Review Letters.
Individuata la particella X dopo lo scoppio del Big Bang
La ricerca, condotta dai ricercatori del Mit, nasce dallo studio dei dati di qualche anno fa. Nel 2018, atomi di piombo carichi positivamente vennero fatti scontrare ad altissime velocità, producendo così quasi 13 miliardi di collisioni ioniche. Da queste, hanno avuto origine decine di migliaia di particelle. Questo plasma, formato da quark e gluoni, ha riprodotto la cosiddetta “zuppa primordiale“, composta da particelle elementari. Quella che si sarebbe creata a pochi milionesimi di secondo dopo il Big Bang: l’origine dell’Universo.
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Studio e teorie
In questo brevissimo intervallo di tempo, “le particelle elementari si sarebbero unite in innumerevoli configurazioni, prima di raffreddarsi nelle combinazioni più stabili, quelle di neutroni e protoni”, spiega Lucia Silvestris, rappresentante nazionale dell’esperimento CMS.
Per quanto riguarda le teorie più accreditate, si sostiene che: “La particella X potrebbe essere formata da quattro quark oppure da due mesoni: per fare chiarezza saranno preziose le prossime due raccolte dati. Capire la struttura della particella X sarà cruciale per definire meglio quali tipi di particelle erano presenti agli albori dell’Universo”.