Uno studio dell’Istat, I percorsi di studio e lavoro dei diplomati e dei laureati, ha tracciato un quadro chiaro della situazione degli studenti italiani.
I laureati che lavorano tra coloro i quali hanno ottenuto una laurea di I primo livello nel 2011 sono il 72,8%. Il tasso sale all’80,3% per i laureati di II livello a ciclo unico e all’84,5% per gli specialistici biennali di II livello (3+2).
Le lauree che garantiscono più opportunità lavorative sono quelle di II livello nei gruppi Difesa e sicurezza (99,4%), Medicina (96,5%) e Ingegneria (93,9%). Meno opportunità per titoli letterari (61,7% degli umanisti con laurea triennale e 73,4% di quelli di quelli con la specialistica), e geo-biologici (58,6% dei laureati di primo livello e 76,5% di secondo livello). Tra i laureati di primo livello nel gruppo psicologico c’è soltanto il 54,4% di occupati e qualche problema esiste anche per i laureati di secondo livello nel gruppo giuridico (67,6%).
Si conferma incertezza e precariato: a quattro anni dalla laurea chi ha preso il titolo di base è in più della metà dei casi ancora precario. Ancora i laureati di II livello che provengono dai gruppi Difesa e sicurezza, Medicina e Ingegneria hanno retribuzioni medie superiori in media ai 1600 euro al mese e comunque più elevate.
Molti diplomati studenti restano con la famiglia di origine.