L’Italia rischia seriamente di essere esclusa dalle prossime Olimpiadi di Tokyo 2021.
La decisione dovrebbe essere ufficializzata nella giornata di mercoledì 27 gennaio dal Cio (Comitato Internazionale Olimpico). A meno che, in extremis, il governo non intervenga a sanare l’incresciosa situazione.
Ma facciamo un passo indietro per capire cosa è successo.
Italia verso esclusione Olimpiadi, ecco perchè
La riforma dello sport varata dal governo Lega-M5S aveva sancito la perdita di autonomia del CONI rispetto allo Stato. Tale situazione non è mai stata sanata, nemmeno dalla controriforma Spadafora in tempi recenti.
Secondo quanto scritto nella Carta Olimpica, l’autonomia del CONI è caratteristica indispensabile per la partecipazione ai Giochi. Il presidente del CIO, Thomas Bach, aveva invitato lo Stato italiano a risolvere tale problema. Ma l’appello è caduto nel vuoto, così come non c’è stata traccia del decreto che potrebbe evitare la figuraccia all’Italia. In realà, e questa la cosa ancor più incredibile, il decreto esiste già, ma è bloccato dalla burocrazia. C’è tempo fino a mercoledì alle 17:30, quando il CIO ufficializzerà la sua decisione.
Se ciò non accadrà i nostri atleti, come Federica Pellegrini (che peraltro parteciperà alla sua ultima Olimpiade), potranno partecipare solo come atleti indipendenti. Per loro non ci sarà nessun inno e nessuna bandiera. Un pò come era successo alla Bielorussia di Lukashenko e la Russia degli scandali doping.
L’unica soluzione, a questo punto, sarebbe quella di convocare un Consiglio dei ministri last minute che approvi un decreto che restituisca al Coni la sua autonomia. O magari sbloccare l’icresciosa impasse del decreto già esistente ma bloccato dal solito ostruzionismo burocratico all’italiana.
La palla passa dunque al premier Conte. La sua leadership, già debole e precaria, potrebbe subire il colpo di grazia dalla mancata risoluzione di questa questione di orgoglio nazionale.
Perchè va bene tutto, ma toglierci anche la dignità di nazione nel panorama dello sport mondiale sarebbe una evenienza inaccettabile. Per tutti. A prescindere dalle appartenenze e convinzioni.
E quindi cari fratelli d’Italia, attendiamo e speriamo. perchè dopo esserci cinti la testa dell’elmo di Sciopio speriamo di non doverci coprire la faccia per la vergogna.