E’ la volta di un altro gioiello della nostra città di Palermo: la Cappella Palatina. Oggi lo scopriamo attraverso il racconto di Giulia, delle Malìa Vibes. Da leggere tutto d’un fiato.
La Cappella Palatina
«Di oro e di blu».
Chissà se disse proprio queste parole Ruggero II di Sicilia il Re normanno, quando fece costruire la Cappella Palatina.
I mosaici bizantini tutt’intorno sono formati da due lastre di vetro, tra le quali si nasconde prezioso un sottilissimo strato di oro.
Tra le mille figure curate in ogni piccolo particolare, ti ricordi solo il blu.
⠀”Di oro e di blu”. Lo ripeto ancora nella mente come se sentissi pronunciarlo ad alta voce e poi con gli occhi al cielo mi blocco incantata a guardar su. Quei soffitti intagliati quasi a formare degli splendidi fiori si ispirano agli edifici arabi della Persia.
E di nuovo, dall’incontro d’amore tra l’oriente e l’occidente nasce la Meraviglia.
Qualcosa che non puoi descrivere ma solo vivere, lasciando che quella luce d’oro ti offuschi quasi la vista.
Mi siedo su una panca, di lato.
Osservo per lunghi minuti tutti gli archi, le colonne, le figure, i particolari.
E poi chiudo gli occhi.
“Di oro e di blu”.
E sono sicura di aver fotografato per sempre nella mente quel giorno in cui, da sola con i miei pensieri, li avevo dipinti di oro e di blu nella Cappella Palatina.
Con il cuore,
Giulia
Ps: Di fronte all’abside centrale, quindi sul lato opposto all’altare, c’è una tribuna rialzata. Non si conosce la sua vera utilità, ma si ipotizza che possa essere stata l’area del trono. Certamente i sovrani normanni e i loro familiari assistevano alle funzioni liturgiche da questa tribuna regia, una sorta di osservatorio privilegiato da cui godevano appieno della vista dei mosaici.