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La misteriosa “Isola che non c’è” nel suggestivo scenario del Canale di Sicilia | storia e segreti


Immergiti nella magia della misteriosa “Isola che non c’è”, sospesa tra i blu profondi del suggestivo scenario del Canale di Sicilia.

Isola che non c'è
Isola che non c’è- fonte: web

Nell’estate del 1831, nel suggestivo scenario del Canale di Sicilia tra Sciacca e Pantelleria, fece la sua apparizione l’affascinante isola vulcanica Ferdinandea. Emerse dall’azzurro del mare grazie all’attività sottomarina di un vulcano, regalando a chiunque la contemplasse una vista straordinaria su una superficie di circa 4 km² e un’altezza di 65 metri. Non solo un gioiello naturale, ma presto divenne oggetto di disputa tra Inglesi, Francesi e il Regno delle Due Sicilie.

La Breve Vita di un Paradiso Efimero

L’isola Ferdinandea, composta principalmente da tefrite, un materiale facilmente erodibile, scomparve rapidamente sotto le onde nel gennaio del 1832. Questo evento segnò momentaneamente la fine delle controversie internazionali sulla sua sovranità. Nonostante la sua breve esistenza, l’isola aveva già suscitato l’interesse di avventurieri e viaggiatori.

I Segreti dell’Emersione dell’Isola Ferdinandea

Verso la fine di giugno 1831, forti scosse sismiche scuotevano il mare tra Sciacca e Pantelleria, preannunciando l’evento straordinario. Colonie di fumo, pietra pomice e getti di lava si unirono al panorama marino, segnalando l’imminente emersione di un vulcano sottomarino. La completa apparizione dell’isola avvenne il 12 luglio 1831, quando un vulcano aprì la sua bocca eruttando detriti e lava, dando vita a una piccola isola di 4 chilometri di circonferenza e 60 metri di altezza. L’Isola, inoltre, regalò il Corallo, diventando cosi un prezioso materiale da lavorare. Infatti, il più famoso è quello di Sciacca con caratteristiche specifiche che lo distinguono da tutti gli altri tipi.

Ciò conferisce al materiale una distintiva tonalità brunastra, talvolta nera, che testimonia la sua origine vulcanica. Questo colore si intensifica fino a raggiungere una nuance bruno intenso, tipica del corallo fossile, il quale ha subito un processo di “bruciatura” a causa delle elevate temperature durante i fenomeni vulcanici.

La Corsa alla Sovranità dell’Isola: Inglese vs Francese

L’isola, ribattezzata successivamente “Graham” dagli inglesi e “Iulia” dai francesi, divenne oggetto di contesa. Mentre gli inglesi si impadronirono dell’isola, i francesi, per contrastare l’azione inglese, la ribattezzarono “Iulia”. La disputa raggiunse l’apice quando il re Ferdinando II di Borbone rivendicò l’isola come parte del regno delle Due Sicilie, battezzandola ufficialmente “Ferdinandea” in suo onore.

Il Tragico Declino e la Rinascita Sottomarina

Nonostante i tentativi di risolvere la disputa, l’isola Ferdinandea scomparve rapidamente, ridotta a un quarto di miglio di circonferenza e 20 metri d’altezza nel novembre 1831. Riapparve nel 1846 e nel 1863, ma il suo destino sembrava segnato. Nel 1968, con il terremoto nella valle del Belice, le acque intorno al banco di Graham mostrarono segni di turbolenza, ma l’isola non riemerse. Nel 2002, l’attività sismica fece pensare a una nuova emersione, portando sommozzatori italiani a piantare un tricolore sulla cima del vulcano.

In questo viaggio attraverso la storia di Ferdinandea, scopriamo il fascino e la complessità di un luogo che continua a catturare l’immaginazione di chi sogna avventure uniche e misteri sottomarini.

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