Anche la nuova barca dell’Università degli Studi di Palermo, interamente progettata e costruita dagli studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Ateneo palermitano e presentata ufficialmente al Circolo della Vela Sicilia di Mondello, parteciperà alla terza edizione della “1001 Vela Cup” insieme alle imbarcazioni provenienti da oltre 10 atenei italiani che prenderanno alle regate veliche universitarie in programma a La Spezia dal 3 al 6 ottobre.
κῦμα (dal greco “onda”) è il nome di questo terzo skiff che dopo Zyz e LED portano a tre il numero delle barche realizzate da “Zyz Sailing Team” di UniPA nei quattro anni di partecipazione a questo evento velico.
κῦμα è stata costruita in sandwich di lino e sughero adottando come tecnica costruttiva l’infusione sotto vuoto. Un passo importante per il Team che ha dotato la barca di una vela alare rigida anch’essa progettata e costruita dagli studenti universitari.
«L’imbarcazione è interamente ecosostenibile – spiega Antonio Mancuso, docente di Ingegneria all’Università degli studi di Palermo e coordinatore dello “Zyz Sailing Team” – con saldature in alluminio. La vela alare, oggetto di domanda di brevetto, è l’innovazione più interessante dell’intera imbarcazione. È simile a quelle utilizzate per l’America’s Cup, ma più economica e smontabile. Firmeremo un protocollo di intesa con tutti gli atenei per rendere ancora più solido l’intero progetto. Il sughero arriva dal Portogallo, le vernici da Torino, il vetro da Milano: cerchiamo di allargare i nostri orizzonti».
«Per il Circolo della Vela Sicilia – ammette il presidente Agostino Randazzo – è una soddisfazione doppia essere vicino all’Università di Palermo in questo progetto, non solo per la tradizione ma anche per la partecipazione di tre nostri soci: Giovanni Briganti, Mainaldo Maneschi e Antonio Saporito. La bellezza di questo progetto sta nella simbiosi tra la progettazione e la passione velica. I ragazzi non solo danno vita alle imbarcazioni, ma soprattutto sono chiamati a guidarle per mare».
«L’Unipa rinnova la tradizione, dopo due edizioni in Sicilia, con un’azione ulteriore, quella di un consorzio di atenei che lavorano all’innovazione e alla ricerca velica – dichiara il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla -. Sono stati migliorati sia l’assetto della vela che dello scafo. Questa iniziativa coniuga la voglia di libertà dei giovani con il valore educativo dello sport e la ricerca universitaria, che trova poi soluzioni per le applicazioni di prodotto e di mercato. Un’università senza ricerca perderebbe la parte vitale della sua funzione. L’insegnamento non può essere slegato dalla ricerca di soluzioni innovative».