La plastica è la causa principale di morte della fauna marina.
A dichiarlo è uno studio di ricerca fatto da un’agenzia australiana per la scienze. Il report è stato pubblicato qualche giorno fa sulla rivista Conservation Letters. 80 sembrano le specie marine colpite e uccise da sacchetti di plastica e imballaggi.
I principali animali uccisi sono delfini, tartarughe e balene, il rischio che queste specie si estinguano è davvero alto. Ad uccidere sono anche lenze e reti da pesca dismesse, guanti in lattice e palloncini: le prime sono un pericolo specialmente per foche e leoni marini, mentre i secondi, insieme ai pezzi di plastica dura, lo sono per gli uccelli marini, che circondano il mare.
Una morte lenta e brutale
La plastica è Il peggior nemico del mare, anche perché provoca una morte lenta e dolorosa. Lo spiega Lauren Roman, l’ecologa marina che ha condotto la ricerca e che sottolinea come non si debba confondere l’enorme quantità di plastica che inquina le acque con quanto questa sia dannosa per ciascun essere vivente.
Gli stessi ricercatori australiani della Csiro, del resto, hanno stimato che sul fondo dell’oceano si trovino 14 milioni di tonnellate di minuscoli pezzi di plastica, circa 30 volte di più di quella che galleggia in superficie. Una stima dichiara che presto nel 2050 in mare ci sarà più plastica che pesci.
700 specie marine minacciate dalla plastica
Sacchetti, palloncini, bottiglie, tappi, cannucce, frammenti di microplastiche: tutto finisce nello stomanco di pesci, uccelli, cetacei, tartarughe marine.
Solo nel Mediterraneo, il 95% dei rifiuti è costituito da plastica: il nostro mare è diventato una vera e propria zuppa di plastica, con degli effetti su specie e habitat devastanti!
80% delle tartarughe Caretta Caretta del Mare nostrum ha frammenti di plastica nello stomaco e sono 134 le specie vittime di ingestione di plastica!
Il Mare Nostrum è diventato la sesta grande zona di accumolo di rifiuti al mondo. Funi, reti abbandonate, ma anche lacci e imballaggi sono trappole mortali per le specie marine (134) che restano intrappolate o scambiano i rifiuti in mare per cibo e li ingeriscono fino a morire. Solo in Italia, ogni anno si consumano 2,1 milioni di tonnellate di plastica e anche se abbiamo ottenuto dei risultati, come il divieto dei cotton fioc non biodegradabili dal 2019, siamo ancora lontani dalla completa e totale protezione dei nostri mari |
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