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La protesta dei docenti contro Micari: più di 70 firme contro la candidatura e l’e-mail


Più di 70 docenti, tra cui Andrea Piraino, Mario Enea, Claudio Leto, Giovanna Bruno, Carmelo Sunseri, Valeria Militello, Virgilio Caleca, Stefano Barone, Gianfranco Lovison, Giulio Ghersi e Alberto Lombardo, hanno firmato un documento che ribadisce il carattere laico e pluralistico dell’Università e chiede a Fabrizio Micari di dimettersi da rettore per far venir meno la situazione di disagio che la sua scelta di candidarsi a presidente della Regione Siciliana crea all’interno dell’Ateneo.

C’è un riferimento anche all’e-mail interna contro cui si era scagliato Claudio Fava qualche giorno fa inviata da Micari, attualmente in congedo, ai docenti, dottorandi, ricercatori e personale tecnico amministrativo di Unipa.

I firmatari scrivono che se Micari tornasse a sedere allo teri dopo le elezioni, in caso di non elezione, non potrebbe più garantire il proseguimento delle finalità di terzietà dell’Ateneo.

Almeno due consigli di dipartimento hanno discusso e messo a verbale il disagio per la candidatura e altri se ne dovrebbero aggiungere nei prossimi giorni. Anche in Consiglio d’Amministrazione potrebbe giungere una interrogazione sull’e-mail inviata.

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1 risposta

  1. Giovanni

    l’Universita’ statale di Palermo, nel momento in cui crea un precedente delicatissimo con la candidatura del rettore in carica, ha il dovere di creare un dispositivo idoneo a neutralizzare il precedente creato, e salvaguardare l’essenza delle Universita’ statali di Tutta la Nazione!
    Una procedura di blindatura istituzionale con esercizio sostitutivo temporaneo dei poteri, si deve attivare e applicare con decretazione d’urgenza.
    l’Universita’ , essendo una istituzione statale della Repubblica di esercizio della didattica e della ricerca, non si deve limitare a creare precedenti e a criticare i precedenti creati, ma studiare rimedi che ne neutralizzano gli effetti qualora potenzialmente lesivi.
    L’Universita’ deve dare un apporto costruttivo alla Repubblica e alla collettivita’ e non creare occasioni di scontro e di conflitti!