Gentile Presidente Rosario Crocetta,
Gentile Assessore Nelli Scilabra,
Scrivo in qualità di rappresentate degli Assegnisti di Ricerca in Senato Accademico a Palermo ma soprattutto in rappresentanza di quel mondo tanto spesso, purtroppo messo da parte dalle programmazioni economiche regionali e nazionali.
Con riferimento alla sovvenzione globale “Sicilia Futuro” che prevede misure per il finanziamento di Borse di Ricerca Applicata (M1), misure per contributi per il rientro di ricercatori/formatori (M2), misure per l’inserimento di dottorandi e dottori di ricerca (M3), misure per Borse di studio per alta formazione, misure per stage e/o tirocini presso imprese, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e agenzie di sviluppo (M5), misure per Borse per periodi di studio e ricerca in Sicilia per giovani laureati e dottori di ricerca di nazionalità straniera (M6) – si legge -. A oggi solo la misura M4, riguardante il finanziamento di borse di studio per l’alta formazione, è stata avviata. Quello che desta una crescente preoccupazione è che queste misure, in termini di finanziamento europeo, non hanno una durata eterna (la scadenza non è illimitata), il tempo stringe la corda delle possibilità dei giovani talenti siciliani e non siciliani che porterebbero comunque una ventata di novità nella nostra terra.
Le borse di ricerca applicata rappresentano, per esempio, un’ottima possibilità in una duplice veste di ricerca accademica scientifica e di lavoro da applicare direttamente in aziende e/o in società siciliane che ad oggi spesso temono l’assunzione di giovani per i costi che rappresentano in termini di tasse e tempi burocratici.
Le borse di ricerca universitaria e gli assegni di ricerca, nell’attuazione della misura di riferimento della Sovvenzione Globale – Sicilia Futuro, darebbero una boccata di ossigeno agli atenei siciliani che soffrono per la diminuzione dei Fondi di Finanziamento per la Ricerca stanziati per i dipartimenti e per i corsi di dottorato a livello nazionale come conseguenza della classifica VQR stilata dall’ANVUR (agenzia valutazione università e ricerca).
Se in questa terra vogliamo parlare di rivoluzione dobbiamo partire dalla considerazione che non è mai stata fatta negli ultimi anni: puntare sulle competenze e sulla ricerca scientifica di base e applicata. Perché la ricaduta della ricerca scientifica, così come per gli altri paesi europei e non, ha rappresentato il trampolino di lancio per l’economia e soprattutto ha permesso di poter usufruire delle menti dei nostri giovani ricercatori che sono stati costretti, in molti casi a cercare “fortuna” altrove. La misura M3, per esempio potrebbe essere utilizzata per finanziare le borse di studio per i dottorandi senza borsa per incentivare ancora di più la ricerca scientifica.
- La misura M1 ammonta a € 5.918.400,00;
- La misura M2 ammonta a € 4.000.000,00;
- La misura M3 ammonta a € 12.535.200,00;
- La misura M5 ammonta a € 2.575.000,00;
- La misura M6 ammonta a € € 6.768.800,00.
Le misure prese in considerazioni e non ancora attivate ammontano ad un totale di quasi 32 milioni di euro. Questa cifra non rappresenta solo un grande capitale economico da investire, rappresenta un capitale umano su cui puntare, se vogliamo attuare una vera rivoluzione culturale ed economica.
Fate qualcosa, intervenite prima che sia troppo tardi, prima di abituarci a vivere in una terra dove la preparazione, la ricerca, lo studio meticoloso, il sacrificio non valgano più niente.