Da un po’ di tempo a questa parte, soprattutto in tempi di lockdown e con l’avvento dell’Azzolina negli schermi di tutti gli italiani, non si fa che parlare di SCUOLA: concorsi ordinari e concorsi straordinari, corsa alle Mad, corsa ai TfA e ai Tfa sostegno, test per Scienze della formazione primaria, Gps e Gae, supplenze brevi e call veloci…
Un termine dopo l’altro e nel giro di pochi mesi c’è una vera e propria corsa agli “armamenti”. Tutti o quasi, competenti e non, predisposti e non, sono alle prese con almeno una delle parole elencate precedentemente per ambire ad una posizione all’interno della scuola. Si, perché la SCUOLA oggi dà un lavoro, ed è sicuro!
Una volta entrati, non si esce più, come la vincita di una schedina.
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In questi mesi io mi sono trovata come molte altre persone a confrontarmi con questi argomenti e sono una di quelle che ha a che fare con più di una parola dell’elenco che io stessa ho citato. Ho pensato, in questi giorni dunque, di scrivere alle Iene e rigettare tutto lo sgomento che provo in merito. Poi ho pensato: perché non parlarne in prima persona?
Sicuramente non avrà la stessa propagazione, ma di sicuro è un pensiero mio, condivisibile o meno, ma è mio!
Sapete cosa più di ogni altra cosa mi spaventa e nello stesso tempo mi crea sgomento in questo contesto? “I furbetti ladruncoli” con annessa 104. Ho parlato con diverse persone, ho raccolto abbastanza informazioni per poter scrivere di questo e poter dire che veramente c’è uno smercio, dietro al mondo della scuola, che lascia senza parole.
Incarico annuale a Bolzano ma sei del sud? Che problema c’è: vai, firmi, ti metti in malattia, parli della nonna a carico, ti inventi una 104 con il medico di famiglia e torni!
Hai una laurea, una specialistica e magari hai anche pagato per avere i 24 cfu, tanto ambiti e “necessari”, sei in tutte le graduatorie possibili e immaginabili, hai inviato Mad, ma ancora nulla? Bene! Fai conto che una persona con un solo diploma magistrale o pedagogico ha più valore e possibilità di te. (Nulla togliere a persone che hanno il diploma, attenzione. Il mio discorso è un altro! Il diverso grado di sacrifici in termini di percorso formativo che non è ripagato sullo stesso piano quando si tratta di meritocrazia e titoli nelle scuole).
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Hai prestato servizio per le scuole per 10 anni, ma l’unico servizio effettivo è stato mettere una firma, ma poi in realtà non sai cosa vuol dire stare dietro una cattedra ogni santo giorno della tua vita, a confrontarti con i ragazzi, ma adesso ti ritrovi di ruolo? Bene! Auguri!
Non hai le competenze o ancora di più non hai la passione, la propensione ad insegnare ma quella è l’unica strada al momento percorribile e la tenti anche tu, fregandotene del fatto che un giorno tu possa essere un’insegnante pessima, che rovinerai possibilmente ragazzi? Non è un problema tuo!
Hai pagato mille corsi che ti danno un punteggio extra? Ecdl, lingua straniera, dattilografia…? Bene! Tutto il resto non conta.
Non hai tatto, non sei una persona empatica ma hai il tfa sostegno, magari preso in qualche ente di formazione che ha delle scorciatoie e quindi potresti ritrovarti con un ragazzo disabile e non sapere come trattare il caso? Ah già… anche questo non è un problema tuo!
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E magari c’è chi ha fatto sacrifici, chi è disposto a farne altri, chi non demorde e le prova tutte, chi non si arrende, chi ci crede, chi aspetta questa chiamata come quella del turno alla posta dopo un’ora di fila, chi fa e disfa una valigia senza pensarci, chi sta lontano dai propri cari per anni per amore del proprio ruolo come insegnante… chi, chi, chi…
C’è chi meriterebbe di più quel posto rispetto al furbetto assenteista! Ma la scuola oggi è questo… una graduatoria dopo l’altra, una convocazione dopo l’altra, punteggio su punteggio… e la vocazione della figura educativa. Dov’è?
In bocca al lupo bambini, che un giorno sarete ragazzi, giovani e poi adulti. Magari genitori e chissà, qualcuno di voi anche insegnante! Puntate al lavoro, ma ancora prima puntate all’onestà! Quella, nessuna scuola la insegna!