La Sicilia ribadisce con fermezza il proprio “no” ai rifiuti radioattivi. La giunta siciliana ha infatti accolto, con delibera, quanto già anticipato dal gruppo di lavoro istituito per elaborare le motivazioni contro la proposta del governo centrale.
Sicilia, siti deposito rifiuti nucleari
Proprio il governo nazionale aveva individuato nell’Isola 4 dei 67 siti di stoccaggio inseriti nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, precisamente nei territori di Trapani, Calatafimi-Segesta, Petralia Sottana/Castellana Sicula e Butera. Insieme alla Sicilia, altre regioni sono state inizialmente individuate come aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale. Tra queste: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e Sardegna.
“In Sicilia accogliamo solo turisti”
“Con argomenti inoppugnabili dimostriamo come la Sicilia non possa, e non debba, essere inserita in alcun elenco di possibili siti”, così dichiara il governatore siciliano, Nello Musumeci, negando che la Sicilia possa esser compresa nelle aree potenzialmente idonee. “Ci candidiamo solo a ospitare turisti, da qualsiasi parte provengano”, continua il presidente della Regione Siciliana, ringraziando il gruppo di tecnici e l’assessore al Territorio, Salvatore Cordaro, per l’attività svolta con impegno e dedizione.
Leggi anche: Giornate FAI di Primavera, tutti i luoghi da scoprire in Sicilia
Rifiuti radioattivi: i criteri di esclusione
All’interno della relazione, di ben 153 pagine, vengono elencati i relativi criteri d’esclusione per ogni singolo sito individuato. Di seguito, riportiamo alcuni passaggi:
Sito CL 18 nel Comune di Butera
Sull’adeguata distanza dai centri abitati: «Sembra possa dedursi che la fascia di rispetto dei piccoli o grandi centri abitati corrisponda alla zona di possibile espansione del centro urbanizzato in un arco temporale secolare. Tuttavia, ciò è in contrasto con la necessità di garantire un’adeguata distanza dai centri abitati volta ad evitare, ripetiamo, possibili interferenze».
Sito PA 15 nel Comune di Castellana Sicula
Sulle aree caratterizzate da rischio e/o pericolosità geomorfologica e/o idraulica: «Appare evidente che tali dissesti, non considerati nelle valutazioni preliminari svolte nella Cnapi, intervengono in modo significativo sulla definizione del criterio Ce4 “Sono da escludere le aree caratterizzate da rischio e/o pericolosità geomorfologica e/o idraulica di qualsiasi grado e le fasce fluviali” seppur non interessando direttamente l’area del sito ma interessando l’unica viabilità di accesso ad esso».
Sito TP 9 nel Comune di Calatafimi-Segesta
Sull’adeguata distanza dai centri abitati: «Nel caso del sito Tp 9, che si trova ad appena 1 km dal centro abitato Sasi, potrebbe succedere che per via dell’espansione del centro urbano che non vi sarebbe alcuna soluzione di continuità con il perimetro del sito di deposito Tp9».
Sito TP 11 nel Comune di Trapani
Sulla presenza di infrastrutture critiche rilevanti o strategiche: «L’ambito Tp 11 è attraversato dall’acquedotto Montescuro Ovest, di strategica importanza per l’approvvigionamento idrico di acqua potabile».
“La Sicilia non diventerà mai sede di discariche nucleari”
L’assessore al Territorio Cordaro spiega, inoltre, che una volta chiusa la fase tecnico-scientifica, ed inviate le relative relazioni all’esecutivo, inizierà la seconda fase, quella della scelta politica. “Non permetteremo mai che la Sicilia diventi sede di discariche nucleari. Il governo Musumeci farà le barricate e adesso abbiamo motivi più che solidi che ci rendono fiduciosi per il raggiungimento dell’obiettivo”, queste le parole dell’assessore.