Con la zona gialla la Vucciria cambia forma e si adegua alle regole imposte contro il contagio da Covid-19. Agli occhi di chi l’ha vista svariate volte nella vita, quasi si riconosce a stento quel luogo, come un amico che non si vedeva da tanto tempo.
La solita musica di sottofondo c’è sempre e parte fin dal primo pomeriggio, con persone ormai abituate a bere calici di vino, sia bianco che rosso, e Aperol dalle 3 di pomeriggio in poi. Con la zona gialla però la possibilità di sedersi si allunga fino alle 23, secondo le linee guida del coprifuoco.
Anche gli operatori commerciali si sono adeguati alle regole. E se prima qualsiasi cosa all’interno di quel vicolo stretto, che ha fatto storia, doveva essere consumata in piedi, oggi si opta per i tavolini, che comunque tengono sempre quello stile rude e rustico del posto. Tutti distanziati o almeno ci provano i commensali, canticchiando le canzoni proposte e che fanno parte ormai del Vucciria style: Mannarino, Battiato, Bennato, pop anno 80’ e 70’.
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Zona gialla, la Vucciria cambia pelle
La gioia negli occhi dei lavoratori si sente e si vede: “Lavoriamo in un nuovo modo, ma lo facciamo sempre. Saremo aperti fino al coprifuoco. I tavoli saranno serviti. Creiamo e torniamo alla normalità”, dice uno dei cameriere che serve ai tavoli.
Ora la sfida è quella di mantenere questi distanziamenti, anche nelle ore caotiche, allo stesso modo di un pomeriggio feriale di primavera. Un sabato sera all’interno della Vucciria dovrà avere lo stesso ordine, le stesse regole, la stessa accortezza. A coordinare il tutto agli estremi del vicolo on the street ci saranno le forze dell’ordine, che terranno gli occhi puntati per mantenere la sicurezza. La Vucciria assapora un po’ di normalità.