Almeno a parole, la lotta al lavoro precario e sottopagato è un impegno trasversale di tutti i partiti politici. Può capitare, però, che alcune delle offerte di lavoro meno dignitose in assoluto provengano proprio dagli enti pubblici. L’ultimo caso, in particolare, riguarda il ministero dell’Università e della Ricerca, guidato dalla forzista Anna Maria Bernini. L’8 marzo il Mur ha pubblicato un avviso pubblico per reclutare 15 «esperti ad elevata specializzazione» da inserire nel «nucleo di coordinamento delle attività di analisi, studio e ricerca». Tra i requisiti minimi richiesti ai candidati c’è la laurea magistrale in alcuni ambiti di ingegneria, economia, matematica o statistica. Per quanto riguarda la posizione, invece, il ministero precisa che si tratta di un «impegno a tempo pieno», di durata «pari a 18 mesi», prorogabili su richiesta del Mur. C’è solo un problema: tutte e quindici le posizioni aperte sono a titolo gratuito. Una contraddizione, soprattutto se si pensa al fatto che lo scopo principale del Mur dovrebbe proprio essere quello di evitare la fuga di cervelli all’estero, favorita da stipendi e condizioni lavorative migliori. L’ultimo rapporto Censis-Eudaimon, pubblicato proprio nelle scorse settimane, ha evidenziato che il 39,3% dei lavoratori di età compresa tra 15 e 34 anni dichiara di avere un contratto precario o atipico. E in questa fascia ricadono spesso proprio i giovani laureati. Il concorso per accedere ai 15 posti di lavoro offerti dal ministero dell’Università è ancora aperto. La scadenza per inviare la propria domanda di ammissione, infatti, è fissata per la mezzanotte del 6 aprile. Viste le condizioni offerte ai candidati, però, non sarebbe una sorpresa se il bando andasse deserto.
L’annuncio di lavoro shock del Governo: “Cercasi 15 esperti a tempo pieno e a titolo gratuito”
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