I percorsi di studio non sono tutti uguali e alcuni conferiscono lauree abilitanti. Nel corso degli anni il numero dei corsi che abilitano automaticamente a una professione è cresciuto ed è previsto che si amplierà ulteriormente.
Viste le recenti modifiche, può capitare di non riuscire a orientarsi tra le professioni che ancora richiedono il superamento dell’esame di Stato e quelle per le quali è stato abolito.
In questo articolo spiegheremo quali sono i corsi di laurea abilitanti e come è cambiato l’iter per la maturazione dei requisiti professionali.
Nel dettaglio, i paragrafi successivi saranno dedicati alle seguenti questioni:
- Lauree abilitanti: quali sono?
- Le lauree abilitanti alle professioni di medico e odontoiatra
- L’abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo
- L’abilitazione all’esercizio della professione di odontoiatra
- La laurea abilitante alla professione di farmacista
- Le nuove norme per diventare psicologo
- Com’è cambiata l’abilitazione per la professione di medico veterinario
- Le altre lauree abilitanti
Lauree abilitanti: quali sono?
Nell’offerta formativa universitaria italiana è presente un certo numero di lauree abilitanti all’esercizio di diverse professioni.
Le lauree che consentono di acquisire l’abilitazione al termine del percorso accademico, senza sostenere l’esame di Stato o svolgere altri tipi di prove o effettuare tirocini dopo la laurea, sono quelle afferenti alle seguenti classi:
- Conservazione e restauro dei beni culturali (LMR/02);
- Farmacia e farmacia industriale (LM-13);
- Medicina e chirurgia (LM-41);
- Medicina veterinaria (LM-42);
- Odontoiatria e protesi dentaria (LM-46);
- Psicologia (LM-51);
- Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica (L/SNT1);
- Professioni sanitarie della riabilitazione (L/SNT2);
- Professioni sanitarie tecniche (L/SNT3);
- Professioni sanitarie della prevenzione (L/SNT4);
- Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio (LP-01);
- Professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali (LP-02);
- Professioni tecniche industriali e dell’informazione (LP-03).
- Scienze della formazione primaria (LM-85 bis).
Le lauree abilitanti alle professioni di medico e odontoiatra
Il decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 ha disciplinato la laurea abilitante in Medicina e chirurgia (LM-41), mentre il decreto interministeriale n. 653 del 5 luglio 2022 ha fatto lo stesso con quella in Odontoiatria e protesi dentaria (LM-46).
A differenza di quanto avveniva in precedenza, l’esame di laurea è adesso valevole come esame di Stato. Il suo superamento consente, quindi, automaticamente l’esercizio delle professioni di medico e di odontoiatra, purché si effettui l’iscrizione all’albo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.
Rispetto al passato, il tirocinio professionalizzante è stato incluso nel percorso di studio delle lauree abilitanti e non deve più essere svolto dopo il conseguimento del titolo.
L’abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo
Per ottenere l’abilitazione, durante il corso di laurea in Medicina e chirurgia gli studenti partecipano a un totale di tre mesi di tirocinio pratico-valutativo (TPV) così articolato:
- un mese da svolgersi in Area medica;
- un mese in Area chirurgica;
- un mese, da svolgersi non prima del sesto anno di corso, nello specifico ambito di Medicina Generale.
Il TPV vale in tutto 15 crediti formativi universitari (CFU), 5 per ciascuna mensilità. A ogni CFU debbono corrispondere almeno 20 ore di attività professionalizzante e non più di 5 ore di studio individuale. In tutto, quindi, il TPV deve prevedere almeno 300 ore di pratica.
L’abilitazione all’esercizio della professione di odontoiatra
Per il corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria il TPV vale 30 CFU. A ogni CFU corrispondono 25 ore di attività, di cui almeno 20 debbono essere costituite da attività pratiche svolte in qualità di primo operatore presso strutture universitarie o del Servizio sanitario nazionale convenzionate con gli atenei. Le rimanenti 5 ore possono essere dedicate allo studio individuale o ad altre attività professionalizzanti.
Il TPV per diventare odontoiatra non può, di conseguenza, durare meno di 600 ore e si svolge al sesto anno di corso. Eventualmente, una quota di attività – non superiore, però, al 30 per cento – può essere anticipata durante il quinto anno.
Prima della discussione della tesi i futuri odontoiatri debbono sostenere una prova pratica valutativa per acquisire l’idoneità all’esercizio della professione. La prova consiste nella discussione di 3 casi clinici relativi al TPV, che implicano piani di trattamento multidisciplinari. La prova non concorre a determinare il voto di laurea.
La laurea abilitante alla professione di farmacista
La laurea magistrale a ciclo unico di Farmacia e farmacia industriale (LM-13) è tra le lauree abilitanti istituite con la legge n. 163 dell’8 novembre 2021.
Il percorso per diventare farmacista è stato disciplinato con il decreto interministeriale n. 651 del 5 luglio 2022 e prevede che con l’esame di laurea si consegua anche l’abilitazione professionale.
Per poter essere ammessi alla discussione della tesi, occorre prima acquisire l’idoneità professionale. Essa si ottiene attraverso un periodo di TPV della durata di 6 mesi, anche non continuativi, per un totale di 900 ore pari a 30 CFU. Al termine del TPV bisogna poi sostenere una prova pratica valutativa riguardante le attività di tirocinio.
Il TPV deve svolgersi per almeno 450 ore presso una farmacia aperta al pubblico. Le ore rimanenti possono essere effettuate nell’ambito di una farmacia ospedaliera o presso i servizi farmaceutici territoriali posti sotto la sorveglianza del servizio farmaceutico. Le ore dedicate al TPV non possono essere più di 40 a settimana.
Le nuove norme per diventare psicologo
Anche i percorsi della classe di Psicologia (LM-51) sono stati inseriti tra le lauree abilitanti. Il decreto interministeriale n. 654 del 5 luglio 2022 ha regolamentato l’iter per conseguire l’abilitazione.
Per i futuri psicologi il TPV, che in totale vale 30 CFU, deve essere svolto in parte durante la laurea triennale e in parte durante quella magistrale. In particolare, 10 CFU di tirocinio professionalizzante debbono essere compresi nell’ambito dei corsi della classe di Scienze e tecniche psicologiche (L-24), mentre i rimanenti 20 CFU ricadono nei percorsi della classe LM-51.
Almeno 14 CFU di TPV previsti per la laurea magistrale debbono svolgersi in contesti operativi presso enti esterni convenzionati con le università. Nel dettaglio, parte di tali attività è da effettuare presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate e contrattualizzate con il Servizio sanitario nazionale.
A ogni CFU di TPV corrispondono almeno 20 ore di attività pratiche più 5 di studio individuale, di conseguenza il tirocinio non può durare meno di 200 ore durante la laurea triennale e 400 durante la laurea magistrale. In totale, dunque, si debbono svolgere almeno 600 ore di tirocinio professionalizzante.
Prima della discussione della tesi, gli studenti sono chiamati a sostenere una prova pratica valutativa. Per ottenere l’idoneità professionale debbono dimostrare capacità critiche in merito alla complessiva esperienza di tirocinio e alle attività svolte. Inoltre, debbono dare prova di conoscere gli aspetti di legislazione e deontologia professionale e dimostrare di essere in grado di adottare un approccio professionale fondato su modelli teorici e sulle evidenze.
Com’è cambiata l’abilitazione per la professione di medico veterinario
Tra le nuove lauree abilitanti ci sono pure i corsi della classe magistrale a ciclo unico di Medicina veterinaria (LM-42).
Ai sensi del decreto interministeriale n. 652 del 5 luglio 2022, per diventare veterinario occorre svolgere nell’ambito del percorso di studi un periodo di TPV pari ad almeno 30 CFU. Ogni CFU corrisponde a 25 ore di attività, di cui almeno 18 debbono essere di pratica. Le rimanenti 7 ore possono, invece, essere destinate all’autoapprendimento. Di conseguenza, il tirocinio professionalizzante non può essere di durata inferiore alle 540 ore.
Gli ambiti in cui lo studente deve acquisire competenze professionalizzanti mediante il TPV sono: clinica degli animali da compagnia, del cavallo e degli animali esotici; sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare; produzioni animali e medicina degli animali da reddito.
Il tirocinio si svolge in parte in ambiente accademico (intramurario) e in parte nei luoghi in cui si esercita la professione (extramurario). Il TPV extramurario può essere svolto in Italia o all’estero, presso enti o istituti di ricerca, laboratori, aziende private o amministrazioni pubbliche, strutture e servizi veterinari del Servizio sanitario nazionale convenzionati con gli atenei.
Per poter ottenere l’idoneità professionale gli studenti debbono poi superare una prova pratica valutativa, da sostenere prima della discussione della tesi. La prova mira ad accertare le abilità e le competenze acquisite durante il periodo di tirocinio.
Le altre lauree abilitanti
Oltre alle lauree abilitanti già citate, nell’offerta formativa italiana sono presenti altri corsi che consentono di acquisire l’abilitazione professionale senza sostenere l’esame di Stato. Ciascuno di questi percorsi, infatti, prevede un rilevante numero di ore di tirocinio e attività pratiche.
Sono lauree abilitanti tutti i corsi di primo livello delle classi L/SNT1, L/SNT2, L/SNT3 e L/SNT4, che consentono di esercitare le ventidue professioni sanitarie appartenenti ai seguenti macro-gruppi:
- infermieristico e ostetrico;
- riabilitativo;
- tecnico-diagnostico;
- tecnico-assistenziale;
- della prevenzione.
Il corso di laurea in Scienze della formazione primaria (LM-85 bis), invece, abilita all’insegnamento nelle scuole primaria e dell’infanzia. Mentre quello in Conservazione e restauro dei beni culturali (LMR/02) abilita alla professione di restauratore.
Sono, infine, lauree abilitanti anche i nuovi corsi triennali a orientamento professionale delle classi di:
- Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio (LP-01), che abilita alla professione di geometra laureato;
- Professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali (LP-02), che abilita alle professioni di agrotecnico laureato e perito agrario laureato;
- Professioni tecniche industriali e dell’informazione (LP-03), che abilita alla professione di perito industriale laureato.