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LAVORO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: ecco per quali lavoratori c’è più rischio


Entro il 2030, a causa dell’Intelligenza Artificiale diverse categorie di lavoratori potrebbero trovarsi a rischio e costretti a orientare la propria carriera.

IA e lavoro
IA e lavoro – Fonte:web

L’IA (Intelligenza Artificiale) rappresenta un elemento chiave in questo contesto. Secondo il nuovo studio del McKinsey Global Institute, sono state analizzate le implicazioni delle nuove tecnologie sulle professioni e come l’IA potrebbe influenzare il mondo del lavoro nei prossimi anni.

Il report del McKinsey Global Institute

Secondo gli studiosi del McKinsey, entro il 2030, circa 11,8 milioni di lavoratori negli Stati Uniti potrebbero trovarsi nella necessità di cercare un nuovo impiego. Michael Chui, esperto dell’istituto statunitense, ha dichiarato, come riportato da Insider, che le professioni a maggior rischio saranno principalmente quelle legate al supporto tecnico, al servizio clienti, al settore della ristorazione e infine alla produzione. Lo studio evidenzia che i dipendenti che percepiscono salari più bassi avranno maggiormente a risentire dell’impatto dell’intelligenza artificiale, con una probabilità fino a 14 volte superiore di dover cambiare occupazione nei prossimi 7 anni.

I fattori determinanti del cambiamento

I ricercatori del McKinsey hanno identificato diversi fattori chiave che potrebbero portare a profondi cambiamenti in alcune categorie di lavoro. Innanzitutto, l’automazione delle nuove tecnologie svolge un ruolo fondamentale: con la crescente diffusione di software di intelligenza artificiale generativa (come ChatGPT), alcune attività lavorative saranno completamente automatizzate, con conseguente riduzione della richiesta di lavoro in tali settori. Un altro fattore da considerare è l’aumento degli acquisti online. “Se le persone spenderanno di più nell’e-commerce rispetto alla vendita al dettaglio fisica, potremmo assistere a una minore necessità di venditori che operano nei negozi,” afferma Chui. Inoltre, un elemento determinante è rappresentato dall’invecchiamento della popolazione e dai cambiamenti nei modelli di spesa ad esso correlati. Secondo il rapporto, ciò potrebbe portare a una minore richiesta di alcuni tipi di occupazioni e a un aumento della domanda per altre.

LE PROFESSIONI MAGGIORMENTE COLPITE

Gli impiegati

Entro il 2030, gli impiegati potrebbero essere una delle categorie di lavoratori che subiranno significative modifiche a causa dell’impatto delle nuove tecnologie.

I venditori al dettaglio

Con l’aumento dell’e-commerce e dello shopping online, gli esercenti che gestiscono negozi al dettaglio potrebbero essere una categoria di lavoratori che sperimenta una riduzione della domanda di lavoro.

Gli assistenti amministrativi

Secondo il rapporto statunitense, anche coloro che svolgono un’attività di supporto per gli enti pubblici rientrano tra le professioni a rischio entro il 2030.

Gli addetti alle vendite

I commessi o i cassieri sono tra le categorie di lavoratori che potrebbero affrontare una diminuzione della richiesta nei prossimi anni.

Lavore e IA
Lavore e IA – younipa.it

Le categorie a rischio

Secondo gli esperti, queste professioni potrebbero diminuire di oltre 600mila posti negli anni a venire. Il motivo principale sta nel fatto che impieghi di questo tipo “coinvolgono una quota elevata di attività ripetitive, raccolta ed elaborazione elementare dei dati: tutte attività che i sistemi automatizzati possono gestire in modo efficiente”, conclude Chui.

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