Le Cinque esperienze da non perdere in Sicilia – Consigli originali di ogni genere per vivere l’isola appieno, scoprendone tradizioni, natura, storia, enogastronomia ed eventi
Consigli originali di ogni genere per vivere l’isola appieno, scoprendone tradizioni, natura, storia, enogastronomia ed eventi
Esperienze da non perdere in Sicilia
1. Immergersi nell’Area Marina Protetta del Plemmirio
Dal momento che molti di voi avranno pensato alla Sicilia come meta per le vacanze per la bellezza del mare e delle spiagge, partiamo proprio da qui. L’isola è piena di cale, scogliere, lidi liberi o attrezzati tra cui scegliere, pertanto cerchiamo di indicarvi un luogo davvero eccezionale, ovvero l’Area Marina Protetta del Plemmirio.
Ci troviamo a sud di Siracusa, a poca distanza dalla città, per cui il suggerimento è quello di godersi una giornata al mare e poi raggiungere l’Isola di Ortigia – la parte più antica e affascinante di Siracusa – per un aperitivo o una cena romantica. Volendo, potreste ritagliare qualche ora per ammirare lo stupendo Parco Archeologico della Neapolis, celebre soprattutto per l’Orecchio di Dioniso, la Grotta dei Cordari, l’Ara di Ierone e la Latomìa del Paradiso. Vista la vastità e la complessa storia del sito archeologico, è preferibile prenotare un tour guidato a cura di Aditus Culture, società che gestisce il parco.
Tornando al mare, procedendo di pochi chilometri verso sud si raggiunge per l’appunto l’Area Marina Protetta del Plemmirio, così pura e selvaggia che venne persino menzionata da Virgilio nell’Eneide. Istituito nel 2005, questo paradiso naturale presenta ben 35 punti di accesso al mare, i quali offrono paesaggi spettacolari lungo una costa a scogliera che si sviluppa per circa quindici chilometri. Oltre alle spiagge, è possibile esplorarla attraverso un’ampia rete di sentieri, tra cui uno dei più apprezzati è quello della Maddalena. Sono stati inoltre pensati specifici percorsi ciclopedonali e tour enogastronomici, che toccano cantine e aziende agricole di qualità. L’accesso al mare è regolamentato da alcune misure di sicurezza introdotte sia per proteggere le persone che l’ambiente, perciò ci raccomandiamo di prendere tutte le informazioni necessarie prima di partire alla scoperta di questo prezioso ecosistema, che va tuttavia preservato.
Esperienze da non perdere in Sicilia
Siamo però anche nel luogo ideale per chi ama le attività subacquee, considerando che i fondali offrono una ricchissima flora e fauna. In questo caso sono dieci le porte di ingresso alle profondità marine, comprese alcune delle immersioni più spettacolari d’Italia, se non del mondo intero. Da non perdere, ad esempio, le Grotte del Capo, quelle del Formaggio, delle Corvine e delle Stalattiti. Sul sito dell’Area Marina trovate tutti i dati relativi al grado di difficoltà e all’eventuale necessità di autorizzazioni, nonché la possibilità di rivolgersi a una guida professionista o di aderire ad altre interessanti iniziative.
2. Avventurarsi nel Parco dell’Etna in quad
Una delle mete imperdibili per chi si trova in vacanza in Sicilia è la visita al Parco dell’Etna, che implica raggiungere il punto più alto accessibile in auto e da lì scegliere tra una serie di proposte accattivanti. Il momento migliore per avventurarsi nel parco – il primo in assoluto ad essere stato istituito in Sicilia nel 1987 ed esteso per una superficie di 59.000 ettari, ineguagliabile nella ricchezza e nella particolarità dell’ambiente naturale che presenta – è l’estate, specie il mese di luglio: è infatti in questo periodo che la resiliente ginestra di Leopardi raggiunge il culmine della sua fioritura, esplodendo in una serie di macchie gialle profumate lungo i pendii neri di lava solidificata.
Una volta arrivati comodamente sino al Rifugio Sapienza, che funge da bar, ristorante, hotel e centro di prenotazione per numerose attività, si può decidere di proseguire verso l’alto con la funivia, che porta sino a quota 2.500 metri. Da lassù c’è poi la possibilità di camminare ancora più vicini alle bocche del cratere – senza tuttavia mai avvicinarsi troppo – accompagnati da una guida escursionistica, attraverso un trekking abbastanza impegnativo, per cui si consiglia di essere allenati. In alternativa, esistono passeggiate minori a quote inferiori, sempre volte a raggiungere le bocche spente del vulcano o ad esplorare il parco nei suoi punti più panoramici.
Esperienze da non perdere in Sicilia
Tra le varie esperienze proposte, quella che scegliamo qui, in quanto meno conosciuta ma molto divertente, avventurosa ed eterogenea nel suo spaziare dalla natura alla storia, è il tour in quad, che si può prenotare direttamente dal rifugio o dal centro informazioni e prevede un gruppetto capitano da una guida. Esistono diversi itinerari, ma in genere essi comprendono una parte su strada asfaltata e un’altra addentrandosi nelle profondità del parco, seguendo sentieri impervi percorribili solo con un mezzo simile. Ci si potrà allora immergere nel verde dei pini, solcare le dune di lava scura, toccare con mano i grandi arbusti di ginestra e di altri fiori.
Durante le soste si visiterà una bocca spenta del vulcano, la cui terra è ancora calda e si sbriciola come polvere nelle mani lasciando un alone nero; si entra nelle antiche dimore in pietra utilizzate dai contadini o dagli allevatori della zona in passato; si accede a grotte che all’interno conservano stalattiti e altre formazioni porose. Inoltre, se si è in due – magari in coppia – sarà divertente cimentarsi entrambi alla guida, imparando così a guidare un quad anche nei passaggi più impervi. La gita dura circa un’ora ed è adatta a tutti, bambini compresi.
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3. Visitare la Villa Romana del Casale
La Sicilia è immensamente ricca di strabilianti opere lasciate dall’antichità, nei secoli più vari, tuttavia la maggior parte di questi siti archeologici sono ben noti al pubblico e alquanto inflazionati. Non tutti conoscono invece la Villa Romana del Casale, situata in Piazza Armerina e dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1997. Si tratta di un’antica dimora nobiliare costituita da cortili, terme, magazzini, molteplici stanze per la servitù, aree di lavoro e appartamenti privati dei proprietari; essa assume un valore storico e artistico unico al mondo grazie a una superficie di oltre 3000 metri quadri ricoperta da mosaici ottimamente conservati.
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Sorto in epoca tardo imperiale, il latifondo è assai curato sia da un punto di vista architettonico che decorativo, caratterista che gli ha permesso di rientrare in un programma di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Siciliana. Gli affreschi – alcuni ampi e lunghi come nel caso di corridoi, cortili e basiliche, altri di dimensioni più ridotte, ma non per questo meno pregiati – raffigurano dai semplici motivi geometrici agli animali di ogni sorta, dalle figure umane alle divinità, sino a dar vita a delle vere e proprie scene di caccia, di navigazione, di giochi olimpici o di altre imprese che elogiano la grandezza di Roma.
L’abitato è tra i più estesi e articolati della Sicilia centro-meridionale, più volte vittima di semi-distruzioni, ma sempre riedificato in modo da mantenere l’impianto originario, tanto che su alcuni pavimenti è tuttora possibile vedere i vari strati che si sono succeduti l’uno sopra l’altro. Da un punto di vista della storia e dell’arte della Sicilia, è quindi una destinazione da non perdere.
4. Partecipare alla Festa di San Giacomo a Caltagirone
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Se desiderate conoscere la vera tradizione dell’isola, gli usi e i costumi secolari dei siciliani che sopravvivono ancora oggi e la vita quotidiana dietro ai lustri del turismo, dovete allora gettarvi a capofitto in qualche esperienza che assuma un’importanza rilevante per gli abitanti stessi, a cominciare dal culto dei santi. Tra questi, la Festa di San Giacomo è probabilmente la più famosa e importante della Sicilia, anche grazie all’accensione della nota Scala di Santa Maria del Monte: decorata interamente con ceramiche – ogni livello è diverso dall’alto –, si sviluppa per ben 142 gradini fino a raggiungere la sommità di Caltagirone, da dove si apre un pittoresco scorcio del paese.
Ci troviamo nel sito per eccellenza delle ceramiche siciliane, dove tutto – dalle cupole delle chiese alle insegne o i numeri civici, dai monumenti nei parchi ai rivestimenti di ponti, mura e strade – richiama questa antica arte, che ancora oggi vede impegnati numerosi artigiani del posto.
Una tappa a Caltagirone, nell’entroterra siciliano, è senza dubbio un’esperienza piacevole e di arricchimento, specie se ci si sofferma sul Duomo e sulle altre grandi chiese della città, se ci si perde nei piccoli, infiniti vicoli del centro storico, se si passeggia presso il Giardino Pubblico della Villa Comunale e da qui si accede al Museo Regionale della Ceramica.
D’altra parte, capitare in concomitanza con la Festa di San Giacomo a luglio regala al tutto un qualcosa in più, in quanto permette di vivere appieno la tradizione religiosa, spirituale e folcloristica tuttora alquanto sentita: la sera la carrozza con il Sindaco e un ristretto gruppo di collaboratori esce dal Palazzo del Comune trainata da forti destrieri per raggiungere la chiesa e prelevare le spoglie del santo, che verrà poi condotto in processione. Nel frattempo, sulla famosa scala prende vita il disegno vincitore del concorso annuale: a un segnale convenuto esso si illumina nella notte grazie alle tante persone che accendono gli stoppini delle candele, protette da carta colorata. Solo quando tutti i lumini sono pronti – questione di pochi minuti – la scalinata si libera completamente e appare il disegno che la abbellisce per intero.
Caltagirone, con le sue feste tradizionali, le botteghe di artigiani e le ampie pareti di ceramiche che compaiono nei luoghi più impensabili, è una meta non eccessivamente turistica eppure straordinaria da scoprire. Per raggiungere la perfezione assaggiate le prelibatezze tipiche di questa terra: gli arancini ovviamente – ne esistono di molte tipologie diverse –, i cannoli ripieni di ricotta o di cioccolata, la brioche col tuppo, le squisite granite di vari gusti (consigliamo di provare quella al pistacchio, alla cioccolata e ai gelsi), infine le cassatelle siciliane con la ricotta e i calzoni ripieni che accompagnano spesso gli arancini. Buon appetito.
5. Partecipare alla rassegna estiva di Taormina Arte
Chiudiamo con un’esperienza prettamente culturale che si inserisce in una cornice meravigliosa ed elegante come la città di Taormina. Il Teatro Antico è ovviamente la sede prediletta per le attività che Taormina Arte organizza durante il periodo estivo grazie a ospiti provenienti da tutto il mondo, ma non è l’unico sito in cui godere di ottima musica, teatro, balletto, mostre e altre performance. Vi sono eventi, ad esempio, anche presso il Palazzo dei Congressi, la Casa del Cinema, il Parco Trevelyan e altre location che testimoniano la ricchezza di Taormina, ben al di là della piazzetta principale e della via dello shopping. Non solo lusso, quindi, ma esperienze di alto livello a 360 gradi, come quelle che quest’anno hanno arricchito il programma della rassegna, tenutasi dall’8 luglio al 18 agosto.
Tra i nomi più conosciuti che hanno allietato l’estate siciliana nell’incantevole contesto di Taormina segnaliamo: Roberto Bolle & Friends; l’étoile Eleonora Abbagnato in Giulietta; Pinchas Zukerman, violinista e violista solista, direttore d’orchestra e musicista da camera; Jacopo Tissi con le star del balletto internazionale. In scaletta anche opere liriche e teatrali, tra cui Turandot, la Cavalleria rusticana e in prima nazionale Io ti veglierò. Io ti proteggerò, un omaggio a Gabriele D’Annunzio nel 160° anniversario della sua nascita, con l’attore Giorgio Pasotti alla voce narrante. Gli spettacoli sono talmente ambiti, specie durante la stagione turistica, da richiedere una prenotazione con largo anticipo; per questo vi segnaliamo sin da ora questa interessante rassegna che si ripete ogni anno, avendo così modo di scoprire presto il nuovo calendario sul sito di Taormina Arte e scegliere con cura un posto a sedere nella cornice del Teatro Antico.