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Le domande da fare ad un colloquio di lavoro per essere assunti


Per essere assunti e ottenere un contratto di lavoro, non è soltanto importante saper rispondere alle domande ma anche saperle porre. Infatti, superare la timidezza ed esser in grado di sostenere la conversazione sono caratteristiche fondamentali per far colpo sul nostro futuro (si spera!) datore di lavoro.

Le domande da fare ad un colloquio di lavoro per essere assunti

Liza Kirkpatrick, direttore del Career Management Center della Kellogg School of Management, ha stilato 5 domande che tutti i candidati dovrebbero fare durante un colloquio di lavoro.

1) Quali sono le sfide più grandi che dovrò affrontare nei primi 90 giorni e come verrà misurato il successo?

Questa prima domanda vale per tutti i candidati che ambiscono ad un profilo di alto livello. Novanta giorni è il periodo necessario entro il quale un’azienda valuta se il candidato scelto sia quello giusto per quella specifica mansione oppure no. Al termine del periodo di prova, si tirano le somme. Conoscere in partenza le aspettative che l’azienda ha sul candidato e gli obiettivi che intende raggiungere, è sicuramente un punto a proprio favore. Serve, inoltre, per capire se le proprie proprie capacità e conoscenze siano o meno adatte per svolgere il ruolo.

2) C’è qualcosa nel mio background che ti frena nel proseguire questo colloquio?

Anche se la risposta a questa domanda potrebbe essere difficile da accettare, è necessario sapere in partenza quello che il datore di lavoro pensa rispetto alle esperienze passate del candidato, dando così un senso di pronta autocoscienza.


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3) Come trova il mio profilo rispetto agli altri candidati contattati?

Molti possono pensare che questa domanda sia inadeguata e che la curiosità porti il datore di lavoro a farsi un pensiero sbagliato. In realtà non è così. Questa domanda dimostra, anzi, la consapevolezza di essere uno tra i tanti candidati, facendo emergere al tempo stesso le qualità uniche di ciascun candidato. Di conseguenza, sarà possibile mettere in risalto i propri punti di forza, esaltando ciò che ci fa sentire più sicuri.

4) La pandemia ha causato eventi e crisi senza precedenti per molte aziende. Come hai affrontato la situazione, come manager?

Con questa domanda, oltre a portare l’attenzione sulla figura del manager, si cerca anche di capire in quale modo l’azienda abbia saputo fronteggiare la crisi pandemica e quale strategia migliore abbia adottato. La risposta sarà onesta e autentica, mettendo in luce quali siano state le mosse vincenti per affrontare la crisi.

5) Riflettendo sulla tua esperienza, cosa hai visto fare dall’azienda per promuovere la diversità, l’equità e l’inclusione?

L’obiettivo di questa domanda è capire la posizione dell’azienda in merito a diversità, equità e inclusione. Ponendola, il candidato sarà in grado di valutare quali siono i valori dell’azienda e quali gli interventi introdotti per raggiungere un determinato scopo.

Lavoro. Se volete essere assunti mai fare queste domande alla fine di un colloquio

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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.