Ultimamente, fa molto discutere la decisione della Commissione Giustizia del Senato di rinviare l’esame del disegno di legge contro l’omotransfobia , il ddl Zan (dal nome del deputato del PD che lo aveva presentato). Cerchiamo di fare chiarezza.
Legge Zan: verso una rivoluzione culturale
Capita purtroppo sempre più spesso che ragazzi e ragazze subiscano violenze legate al loro orientamento sessuale, a causa di insulsi pregiudizi. Un’ingiusta condizione che emargina le vittime, senza neanche poter dare un nome alla violenza. Per loro e per tutte e tutti, la legge Zan può rappresentare il passo decisivo verso quella rivoluzione culturale di cui sentiamo il bisogno.
Legge Zan e i ritardi dell’approvazione
Approvato dalla Camera con 265 voti a favore, il ddl Zan doveva essere discusso in Senato lo scorso 30 marzo. Ma il presidente della Commissione Giustizia, Andrea Ostellari (Lega), ha annullato la riunione. Il rinvio sembrerebbe un tentativo di “sabotaggio” da parte del centro-destra, da sempre contrario alla legge. Diverse sono state le reazioni, molte anche da parte di personaggi dello spettacolo come Elodie e Fedez.
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Cosa prevede la legge Zan?
“Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, questo è il titolo della legge Zan. I primi due articoli del disegno di legge introducono l’orientamento, il genere sessuale e l’abilismo (ovvero la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità) negli articoli del codice penale. Il terzo articolo, modifica il decreto legge 122 del 1993: la legge Mancino.
Legge Mancino e i crimini d’odio
All’articolo 1., la legge Mancino prevede il carcere per chi commette i crimini d’odio. Si tratta di crimini commessi nei confronti di persone sulla base della loro appartenenza ad un determinato gruppo sociale. Così recita testualmente: «chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi». Il disegno di legge Zan altro non vuole che estendere l’articolo ai reati di violenza fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sull’abilismo.
Legge Zan e le pene
La legge Zan protegge, quindi, QUALSIASI PERSONA dalla discriminazione e dalla violenza. Queste le pene previste. Reclusione fino a 18 mesi o multa fino a 6000 euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere sull’orientamento sessuale o sull’identità o sulla disabilità. Con il carcere dai 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi. Con la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi partecipa o aiuta organizzazioni avanti tra i propri scopo l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi.
La giornata nazionale contro l’omofobia e i centri anti-violenza
Il ddl Zan prevede anche l’istituzione della giornata nazionale contro l’omofobia, fissata il 17 maggio. Una giornata interamente dedicata al rispetto e all’inclusione, nonché all’abbattimento del muro dei pregiudizi. Nel provvedimento, previsto anche lo stanziamento di 4 milioni di euro all’anno per le strutture che operano in quest’ambito.