Stress, fatica, notti insonni e borse sotto gli occhi: è questo lo status quo in cui versano i giovani universitari tra una sessione e l’altra. L’arrivo della bella stagione, però, può offrire una ghiotta occasione per riprendere le forze e risanare la mente.
Mare, sole, sdraio, cuffie, iPod possono certamente giovare ma la vacanza rappresenta, anche, il momento migliore per sprofondare tra le pagine di un bel libro. Per qualche giorno niente più dispense, volumi mastodontici, serate noiose e termini ermetici. Siete voi i protagonisti e, per una volta, finalmente liberi di scegliere cosa portare in borsa o sotto l’ombrellone.
Ogni qualvolta un libro viene preso in mano da qualcuno, le pagine aperte e le parole entrano nella mente del lettore. Che sia il colore brillante, l’odore dell’inchiostro misto alla rilegatura, il rumore della carta o un titolo secco e deciso ad attirare la vostra attenzione poco importa. Nel bene o nel male ogni edizione porta con se un tesoro nascosto.
Ma vediamo insieme una classifica dei libri che, a mio parere, meritano attenzione. Innanzitutto, la scelta non può che ricadere su “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini. Un racconto su tre tempi che contiene al suo interno distacco, assedio feroce, maturazione, intrigo, calore e passione. «Tu ancora ami il mio cuore? sempre. Sempre te, per sempre», è solo una delle frasi toccanti contenute all’interno del romanzo che, sono sicura, leggerete tutto d’un fiato. Provare per credere.
Se si vuole tornare un po’ indietro nel tempo, invece, il romanzo “Piccole donne” di Louisa May Alcott è perfetto. Considerato tra i capolavori della letteratura per l’infanzia, è molto amato anche dal pubblico adulto. Una storia di fratellanza, unione e amicizia che permette al lettore di inserirsi, senza disturbare, all’interno della famiglia March godendo delle piccole cose. La Alcott, riesce a mettere l’accento su tematiche importanti, mostrando fino in fondo il carattere delle protagoniste e le loro reazioni dinanzi ai fatti quotidiani.
Immancabile tra gli acquisti “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera. La paura dell’abbandono, l’infedeltà, la dipendenza di una donna dal suo uomo, il non riuscire a staccarsi mai completamente. «Era la vertigine. L’ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa». Kundera non usa mezzi termini e indaga a fondo i personaggi che sembrano assumere forma e prendere vita, tra una pagina e l’altra.
Un libro in grado di commuovere anche il più arido dei cuori è, poi, “La luce sugli oceani” di Margot L. Stedman. Un’atmosfera paradisiaca al cui centro si staglia una coppia di sposi senza figli che una mattina trovano una naufraga neonata. Da questo punto in poi sarà impossibile staccare gli occhi dai caratteri neri impressi sulle pagine bianche.
Se apprezzate i thriller, portate con voi “La vicina” di Lisa Gardner e accomodatevi sulle sdraio assieme a lei. Il libro vi trascinerà in un vertiginoso giallo familiare, dove una moglie scompare senza lasciare tracce, e dove tutto si rivela diverso da ciò che sembra.
Infine, da non perdere “Mancarsi” di Diego De Silva: una storia d’amore inconsapevole ma già iniziata, due persone che si cercano senza incontrarsi mai, sensazioni uniche, richiami mai banali e ampio spazio all’immaginazione. De Silva indaga dal profondo i protagonisti, osservando con pazienza gesti, parole, azioni e raccontando a periodi alterni dubbi e speranze.
Ci sarebbero tante altre storie da consigliare ma, per il momento, mi fermo qui. Correte in libreria e, al vostro ritorno, avrete nuove storie da raccontare con emozione ed interesse. E poi… Come amava dire Daniel Pennac, «Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere».