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L’ira dello studente fuorisede: “Salterò la sessione per colpa della disorganizzazione di Unipa”


“In qualità di studente iscritto regolarmente all’ateneo di Palermo, residente fuori regione, vorrei segnalare una difficoltà riguardante quanto scritto sull’ultima nota rettorale. La comunicazione sulla modalità degli esami, e in maniera più specifica sulla sessione di Settembre, sta giungendo agli studenti (studenti in generale ma in particolare ai residenti fuori regione (oltreché a tutte quelle categorie che fino ad oggi hanno potuto usufruire della modalità mista), 5 giorni prima degli stessi.


Quando si è chiesto di fornire comunicazione per tempo si è pensato che 5 giorni fossero sufficienti?
Vorrei solo porre l’attenzione su una semplice cosa: se la risposta alla domanda sullo svolgimento della sessione di Settembre fosse arrivata anch’essa il 5 di Agosto, così come quella riguardanti le lezioni, saremmo stati in grado di organizzarci e fuori sede, fuori regione, pendolari, genitori, lavoratori, noi tutti avremmo avuto la possibilità di organizzarci senza dispendio di energie e denaro extra.


Dopo due anni davvero stressanti in cui abbiamo pagato tasse esorbitanti, usufruito di servizi claudicanti (e acquisito tutto ciò che è necessario anche per la modalità online), il fatto che gli esami si svolgano in presenza viene comunicato meno di una settimana prima ed è estremamente irrispettoso. Se lo avessimo saputo il 5 di Agosto avremmo potuto acquistare dei biglietti in un tempo tale da trovarli a dei costi abbordabili e avremmo potuto affrontare il viaggio in maniera serena e consapevole invece ci ritroviamo a dovere acquistare dei biglietti last-minute, per la Sicilia (meta turistica ambitissima), ancora in stagione estiva e quindi aggiungere stress alla già ovvia pressione che si avverte prima di affrontare un qualsiasi esame.


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La denuncia dello studente fuorisede: “Salterò la sessione per colpa di Unipa”


Non capisco se ci si chiede di spendere 200 euro in più rispetto a quelli che avremmo potuto spendere per sostenere gli esami (non considerando affitto e altre spese che capisco non riguardare l’ateneo), se ci si sta chiedendo di rinunciare alla sessione, slittare gli esami e potere avere più fuori corso o addirittura rinunciare agli studi o cambiare ateneo.


Mi torna utile ricordare che più volte è stato ribadito che l’ateneo avrebbe adottato delle politiche di apertura verso gli studenti provenienti da altre regioni proprio perché adesso si hanno i mezzi per farlo e proprio per questo siamo costretti a pensare che quella era tutta fuffa per farci pagare le tasse a Palermo e non offrire servizi.


Sembra uno specchio per le allodole. (Cosi come sembra sciocco alla luce di tutto questo il questionario su come gli studenti raggiungono l’ateneo per capire come ottimizzare il consumo energetico)
Capisco e sono felice del rientro in presenza, era necessario al fine di vivere una vera esperienza universitaria, ma le cose si DEVONO COMUNICARE PER TEMPO. Ci sentiamo davvero frustrati (parlo a nome di tutte quelle categorie che fino ad oggi hanno potuto usufruire della modalità mista alle quali è stato comunicato solo 5 giorni prima che così non sarà più).


Le informazioni non arrivano mai per tempo ma da noi si pretende puntualità, sempre, se dovessimo tardare il pagamento delle tasse di un solo minuto incorreremmo in more di ogni tipo invece l’ateneo può continuare a non guardare il punto di vista degli studenti che l’ateneo lo reggono con le loro tasse… e non è che si chiede qualcosa di assurdo, si chiede di ricevere le informazioni per tempo ma forse, per UNIPA è qualcosa di assurdo.

Con enorme disappunto (per aver rinunciato alla sessione)”.

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