È bufera in queste ultime ore sulla chiacchierata e presunta censura che l’Unione Europea vorrebbe apportare sul Natale e su altre tematiche. Ma come stanno veramente le cose? Cerchiamo di capirlo meglio insieme.
Il documento inclusivo della Commissione Europea
La Commissione Europea ha diffuso un documento interno contenente un “aggiornamento delle linee guida per una comunicazione corretta e inclusiva”. Lo scopo del protocollo, denominato Union of Equality, già redatto in passato ma riveduto e corretto solo ultimamente, è incentivare l’impiego di un linguaggio più inclusivo. Delle linee guida in grado di garantire l’indipendenza dal sesso, razza, origine etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale.
Le linee guida del protocollo
Tra le novità del documento, viene indicato che l’espressione “Signori e Signore” davanti ad un pubblico sarà rimpiazzata da “Cari colleghi”. Si mette in guardia dall’offendere «persone apolidi o immigrati» invitando a evitare l’utilizzo del termine “cittadino” perché “non tutti nell’Ue sono cittadini“. Non poteva mancare un riferimento alla famiglia, con l’invito a non descrivere le persone come sposate o single, così da “evitare di legare il concetto di famiglia a uno status legale“. Si precisa anche la volontà di cancellare qualunque parola con connotazione negativa, come ad esempio “colonialismo“. Sarà dunque vietato dire “colonizzare Marte”: al suo posto bisognerà dire “inviare umani su Marte”.
Il riferimento al Natale
Ma il punto che ha fatto scoppiare la polemica è stato il riferimento al Natale. Il protocollo raccoglie alcuni esempi che dovrebbero aiutare a sviluppare un linguaggio più inclusivo anche dal punto di vista religioso. E da lì, visto che non tutti festeggiano il Natale, anche il “Buone feste” è da preferire al “Buon Natale”. O ancora, sarebbe meglio dire “le festività sono stressanti”, rispetto a “il Natale è stressante”. Inoltre, si raccomanda l’uso di nomi generici invece di nomi cristiani. Perciò, invece di “Maria e Giovanni sono una coppia internazionale“, sarebbe preferibile dire “Malika e Giulio sono una coppia internazionale“.
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Le reazioni
Da qui lo scandalo. Dure le parole della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha affermato senza giri di parole: “Ora basta: la nostra storia e la nostra identità non si cancellano“. Mentre il segretario della Lega, Matteo Salvini, l’ha definita “una follia“.
L’Unione Europea vuole veramente censurare il Natale?
Attenzione però. Precisiamo che non si tratta di un tentativo di censura ma di una semplice raccomandazione. A specificarlo, è la stessa Commissione Europea: “Non vietiamo o scoraggiamo l’uso della parola Natale, è ovvio. Celebrare il Natale e usare nomi e simboli cristiani sono parte della ricca eredità europea. Come Commissione, siamo neutrali sulle questioni delle religioni, abbiamo un costante dialogo con tutte le organizzazioni religiose e non confessionali. Si tratta di un documento interno preparato ad un livello tecnico con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza di una comunicazione inclusiva”. Basterà a far placare le polemiche di queste ore?