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Lutto a Unipa: scomparso il professore Matteo Campanella


È morto dopo una breve malattia, all’età di 68 anni, il prof. Matteo Campanella, ordinario di Telecomunicazioni presso il Dipartimento Energia, Ingegneria dell’informazione e modelli matematici.

Il rettore Fabrizio Micari, il Corpo accademico, gli studenti e il personale tecnico e amministrativo dell’Università di Palermo, partecipano con profondo cordoglio al dolore della moglie prof. Maria Stella Mongiovì e i familiari.

I funerali si sono svolti ieri, nel cimitero dei Rotoli.

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A proposito dell'autore

Responsabile Comunicazione Istituzionale Unipa e direttore di Ateneo News

11 Risposte

  1. Floriana

    Il migliore professore che abbia mai avuto, la ricorderò sempre con tanto affetto!

  2. Leonardo Marabella

    è stato un grande. Ha lasciato buoni ricordi di professionalità nell’arte dell’insegnamento universitario

  3. Alessandro F.

    Era un genio! Le sue lezioni erano fantastiche: stimolava la curiosità ed ascoltarlo era un piacere.
    Era per imparare da professori come lui che mi ero iscritto all’università, alla fine ho trovato solo lui… meglio di niente!
    Ti ricorderò con grande ammirazione per sempre.
    Ciao

  4. Mario

    Grande studioso e Professore geniale come pochi.
    Condoglianze ai familiari

  5. Ezio

    Veramente un Grande. Tanto esigente quanto meticoloso e dettagliato nelle sue spiegazioni. Un vero piacere seguire le sue lezioni e superare di conseguenza i suoi esami.

  6. Luca

    Non sono il tipo di persona che parla male delle persone scomparse, ma nemmeno quello che le loda in seguito. Voglio solo dare un parere obbiettivo, scrivento quello che penso. Nulla da dire sulla sua preparazione professionale, ma seguendo le sue lezioni purtroppo non c’è mai stata una volta in cui mi sono sentito rispettato come studente. Non credo che quelli che hanno commentato siano dei miei ex-colleghi, mi sembrano dei giudizi molto lontani da quelli che gli davano ai tempi!
    Detto questo mi dispiace per la sua scomparsa, riposa in pace.

  7. Marco Ferrigno

    Mi dispiace veramente molto.
    Lo Ricordo durante le sue lezioni: sempre molto attento al rigore matematico nella teoria delle reti elettriche, nella trasmissione numerica.

    Ciao Matteo

  8. Alessandro

    Apprendo a distanza di molto tempo della scomparsa di una personalità di spicco del DIEET della facoltà di Ingegneria dell’ Università di Palermo.

    Anch’io sono tra quelli che incontrarono il prof Campanella, e (parlo da ex studente di Teoria delle Reti Elettriche,materia peraltro aggiunta come opzionale, esame sostenuto ca. sedici anni fa), non posso far altro che ricordarlo per la chiarezza espositiva, per la passione per le strutture matematiche e le sue applicazioni nella teoria dei circuiti non-lineari, per l’ampia cultura generale e matematica.

    Una personalità poco incline al compromesso, dava tutto se stesso nelle sue lezioni, esigeva il massimo sforzo per una materia affatto semplice, apparentemente “duro”, in realtà “giusto” ed anche generoso quando si trattava di valutare lo studente.

    Grazie Professore.

    Alessandro Acampora, PhD
    (ex studente di Ing. Elettronica, 1996-2004)

  9. Roberto

    Ho appreso la notizia solo adesso per caso. Una delle pochissime persone dell’Università di Palermo che ricordo con nostalgia. Sono onorato di aver seguito 20 anni fa il corso di “Campi Elettromagnetici”, di cui peraltro lui non era nemmeno titolare, ma che gli era stato assegnato per un anno in sostituzione di un suo collega. Un pilastro della conoscenza, la sua presenza mi emozionava, perché sapevo di essere in presenza di un Grande. Non lasciava mai niente al caso, matematicamente rigoroso e logico, con una passione infinita.
    Un ricordo divertente: era talmente preparato che poteva insegnare con massima competenza ogni disciplina della facoltà di ingegneria elettronica; era infatti presente in molte commissioni di esame e durante gli esami era solito massaggiare con un dito il cuoio capelluto dietro la nuca, come se manovrasse una rotellina, dando l’impressione di sintonizzarsi sulla materia in esame, tra tutte quelle di cui era commissario. Infine, caso molto raro, oltreché preparato era anche corretto nelle valutazioni. Non lo dimenticherò mai,