La madre muore di covid, la figlia decide di pubblicare gli ultimi messaggi con lei nella chat di whatsapp.
E’ morta dopo 16 giorni di ricovero Lucia Cosimi, maestra di Reggello (Firenze) che il 6 novembre era stata ricoverata in ospedale dopo una forte tosse.
Risultata positiva al coronavirus, ha lottato per 16 giorni, prima con il casco per l’ossigeno poi in terapia intensiva, ma non ce l’ha fatta.
La figlia, Eleonora, di 21 anni, si sfoga su Facebook invitando gli utenti a condividere la storia perché il Covid esiste e attacca:
“Leggere e sentire tanti contro il vaccino, non lo accetto”.
Se ai numeri non diamo volti, nomi, relazioni, affetti, restano freddi.
Se facessimo, ogni tanto magari, lo sforzo di guardare oltre le cifre e le statistiche troveremmo madri, padri, nonni, figli che piangono, sperano, vivono e muoiono.
E se riuscissimo a stare zitti quando non abbiamo aegomenti, sarebbe meno doloroso – per quanto possibile – accettare la perdita della persona cara.
Dire la propria sul vaccino non solo è inutile ma è altamente pericoloso.
L’opinione che deve contare è solo quella di chi lavora in campo medico e della ricerca e, solo per rendere l’idea della sofferenza, quella di chi per colpa del covid ha la casa più vuota e il cuore più triste.