Il piccolo Giuseppe Di Matteo che sorride a cavallo, con una scritta che lascia poco spazio alle interpretazioni: “Mafia Sucks”. Nella serata di ieri, domenica 22 gennaio, una nuova opera della street artist Laika è apparsa tra Scoppito e la località Costarelle di Preturo (L’Aquila), a pochi metri dalla casa circondariale in cui è detenuto Matteo Messina Denaro.
Il poster raffigura Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino, ucciso e sciolto nell’acido dalla mafia l’11 gennaio del 1996. Giuseppe è ritratto sul suo cavallo, mentre festeggia la cattura del superboss e mandante del suo omicidio, Matteo Messina Denaro, detenuto nel carcere abruzzese in regime 41bis. “Ho realizzato questo poster qualche giorno prima di leggere le parole di Santino, padre di Giuseppe, che dichiarava ‘la vittoria’ del figlio, perché con l’arresto di Messina Denaro tutti gli uomini di quell’efferato delitto che all’epoca sconvolse il paese intero, sono finalmente in carcere” – racconta l’artista. Il titolo dell’opera racchiude esplicitamente il suo significato. “La mafia fa schifo – afferma Laika – non credo servano molte altre parole”.
La street artist dall’identità misteriosa poi aggiunge: “Non c`è perdono per persone come Matteo Messina Denaro e per tutto il sistema di cui fa parte. La mafia è un cancro da estirpare, la mafia è nelle istituzioni, nelle azioni, nella mentalità, nella cultura di certa gente. La mafia va combattuta quotidianamente denunciando, senza paura. A Matteo Messina Denaro auguro di vivere più giorni possibile nelle sue condizioni, sapendo adesso, che proprio fuori dalla sua ‘gabbia’ c’è raffigurata una delle sue vittime che esulta per la sua cattura. Dedico quest’opera a Giuseppe ma anche a Nadia Nencioni, a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A tutte le vittime di mafia”.
AGGIORNAMENTO
E’stato rimosso “Mafia sucks” (la mafia fa schifo), il poster della street artist Laika, affisso a pochi metri dal carcere in località Costarelle di Preturo, L’Aquila, dove è rinchiuso Matteo Messina Denaro.
Ignote le ragioni della rimozione del poster che raffigurava Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino, ucciso e sciolto nell’acido dalla mafia l’11 gennaio del 1996. Giuseppe era ritratto sul suo cavallo, quasi “a celebrare” la cattura del superboss e mandante del suo omicidio, lo stesso Messina Denaro, detenuto in regime 41-bis. Il murale era comparso all’improvviso, realizzato dall’artista dal volto mascherato che conta 14mila follower su Instagram.