«È necessario porre fine alla drammatica situazione in cui versa l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Palermo chiudendo l’era del commissariamento: l’unica strada praticabile, se si vogliono onorare gli impegni». Lo afferma in una nota il deputato regionale del Pd Mariella Maggio, vicepresidente della V Commissione (cultura, formazione e lavoro).
«Gli enti regionali per il diritto allo studio universitario – afferma il deputato Pd – sono stati istituiti con la legge regionale numero 20 del 25 novembre 2002 e prevedono che il presidente sia nominato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, di concerto con il Rettore. Il mancato rinnovo delle componenti del CdA e la mancata nomina del Presidente hanno dato luogo a marzo dello scorso anno, come tutti sanno, al commissariamento dell’Ente, prorogato fino al 20 dicembre 2013. Da quella data – dice Mariella Maggio – l’Ersu di Palermo è privo del Presidente, del Consiglio di Amministrazione e del Commissario e quindi non può operare. Eppure, considerato che i tre rappresentanti degli studenti sono stati eletti nella consultazione elettorale del 4 dicembre, anche se non ancora nominati dall’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, e che il mandato dei due rappresentanti della regione non è ancora scaduto, per raggiungere il numero legale potrebbe essere sufficiente nominare il Presidente. Una decisione che auspico avvenga in tempi brevissimi, date le nefaste conseguenze finora registrate».
Fra le disfunzioni, la mancata erogazione della borsa di studio (prima e seconda rata A.A. 2012/13 e prima rata A.A. 2013/14) a circa 600 studenti, che per svariate motivazioni – sospesi per verifica merito o in attesa di comunicazione codice IBAN -, non sono rientrati nelle tranche di pagamento precedenti alla scadenza del mandato del Commissario; il mancato rimborso della tassa regionale a buona parte degli studenti risultati idonei nell’anno accademico 2012/13; gli impegni non onorati con tutti i fornitori utili al mantenimento dei servizi nelle residenze universitarie. «L’Ente non ha potuto procedere all’assestamento di bilancio che avrebbe dovuto portare all’erogazione di ulteriori 750 borse di studio circa per l’anno accademico 2012/2013 – aggiunge il deputato regionale -, così come annunciato dallo stesso Ente nel mese di dicembre con un comunicato stampa; non ha potuto nemmeno erogare 62 sussidi straordinari per gli studenti aventi specifiche difficoltà, la cui graduatoria è già stata pubblicata».
Conclude la Maggio: «A tutto questo si aggiunge che il contributo di funzionamento della Regione destinato all’Ente per l’anno 2013 non è stato interamente erogato, dovendo ancora essere trasferiti circa il 50% dei fondi totali, per un ammontare prossimo ai 2,8 milioni, mentre il contributo di funzionamento per il 2014, a seguito dell’impugnativa delle legge finanziaria, è invece passato da 14,917 a 2,281 milioni per tutti gli Ersu siciliani (nel 2013 ammontava a 16,212 milioni di euro). Eppure fonti del Miur affermano che il 5 dicembre 2013 è stato erogato alla Regione Siciliana un acconto sul Fondo integrativo 2013 pari a euro 5.117.698,00 di cui è stata effettuata formale comunicazione agli organi istituzionali competenti».