Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviato a [email protected] dal direttivo di Studenti Universitari, Aulett@’99, Asu (Associazione Studenti Universitari) e Sicilia Foreign Student.
«Nell’apprendere a mezzo stampa dei contenuti della nuova manovra finanziaria regionale proposta dal Presidente Crocetta non possiamo che rimanere estremamente delusi e sgomenti di fronte all’ennesima offesa al diritto allo studio degli studenti siciliani.
Tale manovra prevederebbe tagli alle spese di funzionamento degli Ersu (Enti Regionali del diritto allo Studio Universitario) pari 2,5 milioni di euro, – preludono ad una razionalizzazione del numero attuale di 4 Enti, alcuni di questi carichi di tecnostrutture non sempre essenziali, o saranno tagli che si riverbereranno a sfavore dei servizi agli studenti? – tagli di 800 mila euro sui Consorzi Universitari – che rappresentano il perno dei poli universitari decentrati, vedasi il caso di Caltanissetta, eccellente polo dal punto di vista delle risorse strutturali (in termini di aule, laboratori, aule informatica, biblioteche) – e tagli di ben 4,2 milioni di euro per le “borse di studio di medicina” – trattasi di tagli alla spettanze dovute alle centinaia di specializzandi titolari di contratti di formazione a finanziamento regionale già vessati da continui e prolungati ritardi nella corresponsione degli stipendi?
Il tutto farebbe seguito a stagioni di continue riduzioni ai danni dei medesimi capitoli di spesa.
Se da un lato il Governatore dichiara a mezzo stampa di aver tagliato sugli sprechi della nostra Regione, dall’altro sembra che tra questi sprechi rientrino anche gli investimenti sulla formazione universitaria. Riteniamo questa azione inaccettabile e inammissibile da parte rappresentanti e forze politiche che si dichiarino a favore dei giovani, del diritto allo studio per tutti, dello sviluppo, del salute della nostra regione.
Rivolgiamo un appello a tutte le forze studentesche “libere” da connessioni con l’attuale Governo regionale ad unirsi in un’unica voce per chiedere una immediata revisione della manovra, tenendosi pronte a mettere in atto le dovute e opportune forme di protesta».