Mattia è il più giovane intubato per Covid. Vive a Cremona e ha 19 anni. Ha vissuto sulla sua pelle la paura di non farcela. Ricorderà per sempre le parole dei medici all’arrivo al Pronto Soccorso. E’ stato in terapia intensiva per due settimane e una volta guarito ha veramente compreso la gravità di questo virus.
Durante la sua convalescenza ha ricevuto molti messaggi d’affetto, anche dai suoi calciatori preferiti, e oggi è lui ad incoraggiarli, perché hanno contratto il virus.
Si rivolge anche ai suoi coetanei mettendoli in guardia: “Facciamo come ci dicono. Tornerà il tempo del divertimento. Ora dobbiamo aiutarci.”
Mattia racconta la sua esperienza per raccomandare a tutti e soprattutto ai giovani di non sottovalutare la situazione.
“Sì, abbiamo esagerato- ammette Mattia- Quest’estate abbiamo creduto un po’ tutti che la mascherina non servisse più, che il peggio fosse passato. Sono andato a Riccione con gli amici e lì erano più i ragazzi che la mascherina la lasciavano in hotel. Sono stato pure in discoteca: mi piace. Però mai senza protezioni. Forse ho trascinato anche i miei amici a proteggersi: hanno davvero creduto di perdermi”.
Oggi Mattia sta bene, ma ha un messaggio per i suoi coetanei: “La mascherina e il distanziamento sono le uniche armi che abbiamo per non rivedere quelle corsie d’ospedale. Dopo le dimissioni, quando non mi reggevo in piedi, ho pensato che forse la gravità del Covid la capisce solo chi l’ha provato. Non auguro a nessuno ciò che ho passato, ma se vivi un’esperienza così la mascherina la metti ovunque”.
Buona vita Mattia, e grazie per aver raccontato la tua esperienza. Ci auguriamo sia da monito per tutti quei giovani che oggi sottovalutano la situazione e credono che trasgredire l’obbligo della mascherina “faccia fighi”.