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Movida: perché Palermo non può essere come Catania…o Barcellona?


Sta suscitando clamore la delibera che il Comune di Palermo ha emanato per regolamentare la “movida” del capoluogo.

Lo stop alla musica ad “alto volume” scoccherà a mezzanotte da lunedì al venerdì e all’una nel fine settimana. Diminuito sensibilmente anche il volume di decibel che i locali palermitani potranno emettere.

Si può parlare di orari e decibel ma si può discutere anche sulla regolamentazione generale della vita notturna da parte del Comune. La domanda da porsi dovrebbe essere se Palermo abbia o meno un piano generale per la vita notturna cittadina.

Ad esempio, si è mai pensato di incentivare imprenditori ad investire in certe aree, magari riqualificando alcuni quartieri urbani, soprattutto quelli periferici?

Prendiamo, infatti, come esempio l’altro grande centro della nostra isola: Catania.

Il centro storico della città etnea è pieno zeppo di locali, pizzerie e rosticcerie dove passare una serata in compagnia. A Palermo, invece, i locali sono sparsi un po’ in tutta la città.

Negli ultimi anni, però, una grande quantità di locali notturni è fiorita all’interno di Ballarò e della Vucciria, spinti soprattutto dal crescente numero degli universitari, soprattutto fuorisede, e quindi costretti a non potersi allontanare troppo dal centro storico.

Sarebbe bello che questo nuovo sbocciare del centro di Palermo fosse seguito dagli organi preposti, com’è successo, ad esempio, a Barcellona con la Barceloneta, zona quasi devastata fino agli Ottanta e poi tornata a splendere con l’azzeccato piano di recupero per le Olimpiadi del 1992. Questo permetterebbe anche di combattere l’illegalità diffusa che, purtroppo, si è sviluppata a causa dell’assenza di un piano generale.

Insomma, la speranza è che i tanti giovani, che hanno già dato nuova luce a tante aree del centro (il “Massimo”, il “Politeama”, i Candelai, i Chiavettieri e piazza Marina) riescano a compiere anche quest’altro “miracolo”.

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A proposito dell'autore

Studente di Scienze della Comunicazione, appassionato di sport, soprattutto di pallacanestro.